Durissimo intervento del SAP di Imperia in merito all’uccisione dei due poliziotti a Trieste avvenuta a seguito di una sparatoria avvenuta in Questura per mano di due uomini fermati per rapina, poi catturati.
“Nell’esprimere il nostro più sentito e profondo cordoglio per la morte dei giovani colleghi a Trieste, Pierluigi e Matteo, caduti oggi nell’adempimento del dovere, vogliamo stigmatizzare la nostra triste, quotidiana realtà.
L’uccisione dei due colleghi è figlia di una mancata presa di responsabilità dello Stato italiano. Figlia del politicamente corretto, dell’abbandono, del:“le manette? solo in caso di evidente e concreta pericolosità del soggetto”. Ma anche in questi casi se il “soggetto” finisce che se si fa male, nella fase di messa in sicurezza perché resistente, piuttosto che per un gesto di autolesionismo, finiamo noi sotto processo per anni e sospesi dal servizio.
Nelle manifestazioni violente c’è chi ci vorrebbe schedare come se fossimo noi il problema, piuttosto che i delinquenti che manifestano con spranghe, molotov, e bombe carta. Non ultimo è stato introdotto il “reato di tortura”, grazie al quale ogni spacciatore con un minimo di fantasia, può dilettarsi nel vedere finire indagati quelli che lo hanno disturbato arrestandolo.
Per questo e tanto altro, vogliamo esprimere il nostro assoluto disprezzo per quell’ideologia aberrante e patologica, capace di ostentare un ipocrita e subdolo rispetto per le divise, solo quando il berretto d’ordinanza sta sopra una bara. E nemmeno sempre!
Alle loro famiglie giunga il nostro fraterno abbraccio e la nostra più sincera vicinanza”.