Il Partito Democratico di Imperia, attraverso il segretario provinciale Pietro Mannoni, ha preso posizione in merito al fallimento della Porto di Imperia Spa, la società incaricata della gestione del porto turistico di Imperia.
“L’incapacità amministrativa traspare dalla vicenda che ha visto fallire la Porto di Imperia S.P.A.. Il Partito Democratico ha segnalato, sin dall’inizio della vicenda ‘porto’, gli errori intrinseci al progetto. Il sovradimensionamento dell’opera, l’affidamento dei lavori a un imprenditore che non ha mai dimostrato di avere a cuore gli interessi della città. Quando il PD espresse i suoi dubbi venne additato come forza della conservazione: oggi dopo gli arresti e il fallimento viene da affermare che la realtà è molto peggiore delle rappresentazioni che ipotizzammo. Si sarebbe dovuto progettare uno sviluppo compatibile con le esigenze di Imperia, così non è stato. Adesso, in qualità di forza di governo del capoluogo, riteniamo che si debba trovare la strada per rendere finalmente quest’opera, sotto molto aspetti difettosa e come già detto discutibile, un punto di forza e di ricchezza per la città. Come dichiarammo in campagna elettorale, insieme al Sindaco Capacci, bisognerà individuare le modalità affinché l’opera portuale possa essere conclusa e i proventi della gestione della stessa vadano a esclusivo vantaggio della comunità cittadina imperiese.
È evidente che l’incapacità amministrativa che ha condotto ai disastri di cui sopra ha un nome ed un cognome: Claudio Scajola. Fu lui il dominus politico di questo territorio, fu lui a scegliere gli amministratori, fu lui ad avallare le scelte amministrative più importanti. Per lungo tempo gran parte della cittadinanza ha ritenuto che grazie alla sua gestione del potere la collettività potesse ricevere un qualche beneficio e chi sosteneva il contrario veniva considerato un bastian contrario e un povero comunista. Poche settimane fa il nipote del suddetto ha ritenuto di appellarmi in questo modo. Durante un dibattito televisivo mi disse che siccome criticavo lui e suo zio ero solo un comunista. Il nervosismo era palpabile, poi se n’è scoperto il motivo.
L’anno scorso gli elettori imperiesi hanno messo la parola fine a una sciagurata gestione del potere. Ora saranno gli elettori di Sanremo e Ventimiglia a proseguire il percorso. Scajola e chi non ha voluto bene al ponente è stato sconfitto politicamente ed elettoralmente. Le cronache dell’ultima settimana hanno poi ulteriormente dimostrato che la realtà supera sempre la rappresentazione ma, nonostante questo, noi la politica la facciamo con la forza dei progetti e delle idee e siamo sicuri che una nuova primavera sia possibile anche per il ponente della Liguria, nonostante il passato e i gravi danni che ci ha lasciato in eredità”.