Siamo arrivati alla diciannovesima puntata di “MusicaPost”, la rubrica di ImperiaPost in collaborazione con il discografico imperiese di fama internazionale Stefano Senardi.
Cos’è MusicaPost?
Si tratta di uno spazio in cui Senardi presenta una proposta musicale ai lettori, attraverso una “lezione” di ascolto della musica, facendo scoprire i retroscena, la storia e le leggende che si nascondono dietro i brani e gli artisti che li creano, sfruttando sua la grande esperienza maturata negli anni.
Dopo aver approfondito la “Summer of Love”del 1967, “Islands” dei King Crimson, “Manhole” di Grace Slick, “Remain in Light” dei Talking Heads,“Bryter Layter” di Nick Drake, “Rock Bottom” di Robert Wyatt, “Astral Weeks” di Van Morrison, “The Freewheelin” di Bob Dylan, “Tapestry” di Carole King , “Closing Time” di Tom Waits e “So” di Peter Gabriel, è arrivato il momento di passare alla musica italiana.
Successivamente all’album “Le Nuvole” di Fabrizio De Andrè, “Terra Mia” di Pino Daniele, “Paris Milonga” di Paolo Conte, “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla, “Il mio canto libero” di Lucio Battisti, “Lindbergh” di Ivano Fossati e “Fleurs” di Franco Battiato, ora è il turno di “Oro, incenso e birra” di Zucchero.
“Oro, incenso e birra” di Zucchero: la rubrica di Stefano Senardi
“Ho deciso di parlare dell’album “Oro, incenso e birra” – spiega Senardi – perché, oltre a essere uno dei più importanti di Zucchero, proprio quest’anno festeggia il trentennale dalla sua pubblicazione. Il disco, infatti, è uscito il 13 giugno 1989 e, per l’occasione, è stata realizzata una confezione nuova, ricca anche di versioni inedite e di curiosità”.
Perché questo album è così importante?
“Con questo album Zucchero conferma ciò che aveva iniziato già con “Blue’s”, ovvero di essere diventato ambasciatore della musica italiana in tutto il mondo.
Se escludiamo i cantanti tradizionali del pop italiano, come Laura Pausini ed Eros Ramazzati, che hanno avuto successo in particolare nei paesi latini, Zucchero da 15 anni circa passa almeno 150 giorni l’anno in giro per il mondo, inclusa Europa e USA.
Prodotto da Corrado Rustici, “Oro, incenso e birra” è stato per 7 anni di seguito l’album italiano più venduto al mondo, con 8 milioni di copie (di cui 1 milione e 900 in Italia). Un record superato da “Romanza” di Andrea Bocelli.
Inoltre, è rimasto al primo posto della classifica italiana per 20 settimane”.
Chi lo affianca nel disco?
“È un album ricchissimo di brani e di ospiti, in particolare eccellenti musicisti anche a livello internazionale. Da questo momento, infatti, Zucchero cerca di affiancarsi sempre ad artisti di grande capacità a livello mondiale.
Nel disco ci sono ad esempio Jimmy Smith, Clarence Clemons, Eric Clapton, Rufus Thomas e Arthur Miles.
Come già nel precedente album “Blue’s”, Zucchero si caratterizza come grande artista a livello internazionale che trae dal blues e dalla tradizione melodica italiana la sua migliore ispirazione.
L’album può essere considerato a tutti gli effetti un classico dell’artista”.
Quali sono le caratteristiche principali?
“È un album molto particolare dal punto di vista di contenuti e testi. C’è uno Zucchero arrabbiato, polemico, si sente una tensione crescente e uno stato di turbamento interiore. Questo è dovuto anche al fatto che in quel periodo vive in maniera forte e drammatica la sua situazione sentimentale, per il rapporto finito con la moglie.
Questo si capisce dalle atmosfere del disco, a volte arrabbiato e anche urlato, ruvido. Emana sensazioni crude da cui esce un male di vivere che, però, riesce a mitigare con il suo inconfondibile sarcasmo.
È il primo album in cui comincia a giocare con le parole e doppi sensi”.
C’è solo rabbia in quest’opera?
“Assolutamente no. In questo disco ci sono tutti i temi, dalla rabbia al sentimento, dalla sensualità al sesso, dalle radici emiliane all’importanza per l’amicizia e l’amore.
Pur essendoci momenti cattivi e molto forti (come la citazione di Piero Ciampi, in riferimento alla poesia “Mare impetuoso al tramonto”) e nonostante il linguaggio crudo, Zucchero è capace di creare momenti di incredibile dolcezza, sensualità e delicatezza.
Ci sono alcuni dei suoi brani più dolci e intensi, dove parla di pace e serenità e trasmette un senso di tranquillità, ambientati nei colori e sapori della campagna emiliana del dopoguerra.
“Diamante” è dedicata a sua nonna, che si chiamava così. Il testo è scritto da De Gregori. È Zucchero a chiedergli di scrivere un testo dedicato alla nonna e al mondo agreste in cui viveva. Fin dal primo momento della stesura del testo, Zucchero si rende conto che De Gregori ha capito perfettamente lo spirito della canzone e che è perfetto con la melodia.
Nell’album ci sono alcuni dei suoi brani più importanti, come A “Wonderful world”, “Diamante”, “Diavolo in me”, “Overdose”. Il disco si chiude con un pezzo strumentale, che ha un testo con meno di 10 parole, “Libera l’amore”. La musica è composta da Ennio Morricone.
Il sermone di apertura è invece affidato a Arthur Miles”.
Che rapporto c’è tra di voi?
“Ci conosciamo bene. Abbiamo lavorato insieme dal ’92 al ’98, ma, in ogni caso, mi coinvolge sempre per sentire le anteprime dei suoi dischi, come è successo adesso che sta per uscire il suo nuovo album.
“Oro, incenso e birra”, inoltre, è uno degli album che presenterò nella serie Sky Arte, 33 Giri Italian Masters, il prossimo novembre/dicembre, dato che si tratta di un album fondamentale nella storia della musica d’autore italiana.
Sottolineo “d’autore” perché lo scorso anno Zucchero ha conquistato a gran diritto il Premio Tenco 2018, regalandoci un fantastico e toccante concerto in acustico, durato circa un’ora a Sanremo. Un’emozione unica e irripetibile. Da sottolineare il fatto che è venuto solamente con un rimborso spese. Io stesso gli ho consegnato il premio sul palco dell’Ariston”.
Tenco 2018: ecco il video della premiazione di Zucchero da parte di Stefano Senardi
https://www.facebook.com/serenella.guglielmi/videos/10209773380451366/
Ecco le altre puntate di MusicaPost:
- N°1 Summer of Love
- N°2 King Crimson – Islands
- N°3 Manhole – Grace Slick
- N°4 Talking Heads – Remain in Light
- N°5 Nick Drake – Bryter Layter
- N°6 Robert Wyatt – Rock Bottom
- N°7 Van Morrison – Astral Weeks
- N°8 Bob Dylan – The Freewheelin
- N°9 Carole King – Tapestry
- N°10 Tom Waits – Closing Time
- N°11 Peter Gabriel – So
- N°12 Fabrizio De Andrè – Le Nuvole
- N°13 Pino Daniele – Terra Mia
- N°14 Paolo Conte – Paris Milonga
- N°15 Lucio Dalla – Come è profondo il mare
- N°16 Lucio Battisti – Il mio canto libero
- N°17 Ivano Fossati – Lindbergh
- N°18 Battiato – Fleurs
Gaia Ammirati