“Credo che in cuor suo nemmeno il dottor Lombardo possa credere all’assurdità delle accuse”. Così ha affermato l’ex Ministro e attuale Sindaco di Imperia Claudio Scajola, a margine dell’udienza, svoltasi oggi in Tribunale a Reggio Calabria, del processo “Breakfast”, che lo vede imputato con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato a 3 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai.
Il commento arriva a seguito della dura requisitoria illustrata oggi dal Pm Giuseppe Lombardo, il quale ha sottolineato che “Scajola ha fornito aiuto al latitante Matacena, consapevole che questo comportamento fosse penalmente rilevante”.
Processo Breakfast: le dichiarazioni di Scajola
“Non vorrei apparire arrogante – ha commentato Scajola durante una pausa dell’udienza –ma credo che in cuor suo nemmeno il dottor Lombardo possa credere all’assurdità dell’impianto accusatorio, confuso e pasticciato.
In tutti questi anni, lunghi e dolorosi – continua – sono state messe in piedi contro di me ipotesi che non tengono minimamente in conto quanto é emerso dal dibattimento, che ha più volte contraddetto le convinzioni dell’accusa“.