Si è aperta ieri la 43ª edizione del Premio Tenco, all’insegna della musica d’autore e dei tempi che cambiano. A margine della serata, però, sono state numerose le polemiche, in particolare per le scelte dell’organizzazione di introdurre nuovi elementi che spezzino la tradizione.
In particolare, molto discussa è stata la scelta di far aprire la rassegna ad Achille Lauro, che si è esibito con una versione “punk” di “Lontano, lontano” di Luigi Tenco.
A commentare con ImperiaPost le reazioni post-prima serata, è il discografico imperiese Stefano Senardi, membro del direttivo della rassegna da 6 anni.
Stefano Senardi
Com’è andata l’apertura della serata di Achille Lauro, oggetto di molte critiche?
“L’apertura che ha eseguito Achille Lauro, accompagnato da Morgan al pianoforte, è stata straordinaria e significativa. È stato il segnale forte che il club Tenco voleva dare, ovvero che sostiene i porti aperti, nel mondo così come nel campo della musica.
Ci sembrava che un artista come Achille Lauro fosse l’esempio dei tempi che cambiano e delle categorie che si mescolano. Si era già visto con Lo Stato Sociale che, lo stesso anno, ha aperto il concerto del Primo Maggio e ha partecipato al Festival di Sanremo e al Premio Tenco.
Lauro si è esibito su una versione con sfumature punk di “Lontano lontano” di Tenco, secondo me decisamente sorprendente e di forte intensità per chi ha voluto comprenderla.
Sono orgoglioso di aver insistito, insieme al direttore artistico Sergio Sacchi, per averlo ospite da noi, come segnale di apertura verso quella che può essere definita la nuova canzone d’autore. Se vogliamo essere contemporanei e attenti a quello che succede intorno a noi bisogno tenere le orecchie aperte, cogliendo i segnali più interessanti”.
Come si spiega le polemiche?
“L’Italia purtroppo è fatta anche di bigotti e oscurantisti. Quello di cui mi meraviglio è il fatto che la prima polemica, per quanto probabilmente influenzata da qualche personaggio che ha problemi personali con il Tenco, sia arrivata proprio dalla famiglia Tenco, attraverso il loro legale. Il che è molto strano, dato che proprio Luigi Tenco si è ucciso per la sua passione per la verità, per la purezza della musica. Io non l’ho conosciuto personalmente, ma so che era una persona molto curiosa e attenta, che andava controcorrente, interessata alle novità, alle avanguardie stilistiche della nuova canzone d’autore italiana e francese. Ha portato un nuovo modo di scrivere la musica.
Noi come Club Tenco abbiamo scelto liberamente quello che ritenevamo giusto fare. Il Club si occupa da sempre della grande musica d’autore e ha sempre cercato di aiutare i giovani cantautori, tenendo su un piedistallo la canzone d’autore. Considerando poi quanto la rassegna ha generato visibilità e profitto, anche per la famiglia stessa, ritengo che ognuno dovrebbe stare al suo posto”.
Come si è svolta la serata?
“Benissimo. Morgan ha contato “Vola colomba” al pianoforte, spiegando il significato della scelta della colomba, che rappresenta una continuità dall’inizio della canzone italiana ad oggi e nella canzone d’autore. Nella letteratura la colomba rappresenta un segnale di pace, importante soprattutto in mezzo a tragici momenti di guerra come quelli che stiamo vivendo oggi.
Si sono susseguiti molti grandi artisti. Da Enzo Gragnaniello allo spettacolo straordinario di Vinicio Capossela, da Fulminacci al gran finale di Daniele Slvestri insieme a Manuel Agnelli, con Fabio Rondanini (uno dei batteristi più bravi in Italia e oltre) e Rancore, ai quali si è unito anche Morgan. Un momento indimenticabile per tutti”.
La replica di Achille Lauro alle polemiche
“Quest’anno sono stato invitato ad aprire la 43’ edizione del Premio Tenco.
Il Premio Tenco è uno dei piu importanti riconoscimenti musicali italiani conferito ad artisti che hanno dato apporto significativo alla canzone d’autore italiana.
Il nome del premio è in omaggio al cantautore Luigi Tenco. Sono onorato di aprire il Premio con un brano di un poeta incompreso, con una poesia di chi ha consegnato la propria vita per la rabbia di non essere capito pur nella sua semplicità e purezza.
Che la storia ci insegni a comprendere l’arte senza censura.
Grazie al Club Tenco per averci invitato e dato l’onore di aprire la 43’ edizione”.
Credits foto: Stefano Senardi e pagina Facebook Club Tenco – Premio Tenco