“Dì a Federica se ci crea un profilo Facebook credibile finto. Non giovane, non riconoscibile, che chieda amicizie sparse. E poi lo usiamo”. “Rispondi con Sergio agli idioti”. “Sergio non deve farsi stanare”. “Creiamo la sorella di Sergio per il primo dibattito e ci scateniamo in due”.
Sono queste alcune delle chat contenute negli atti dell’inchiesta che ha portato alla condanna (9 mila euro di multa), con l’accusa di diffamazione, di Lucia Scajola e Paolo Petrucci.
Messaggi che, secondo l’accusa, confermerebbero l’esistenza di un sistema collaudato per colpire, senza essere scoperti, gli avversari politici durante la campagna elettorale delle scorse elezioni comunali.
I profili fake creati sono due, Sergio Gazzano e Valeria Siffredi. La Polizia Postale è risalita agli indirizzi Ip utilizzati per la gestione dei due profili, riconducibili a Scajola e Petrucci, e alle sedi dalle quali avvenivano i collegamenti. Tra queste Villa Ninina, l’ufficio di Claudio Scajola in Viale Matteotti, oggi sede di Polis, e una delle redazioni del gruppo editore Arnaldo Mondadori Spa, a Milano (da una postazione riconducibile, secondo l’accusa, a Lucia Scajola).
L’inchiesta, lo ricordiamo, partì a seguito delle denunce di Piera Poillucci, Antonello Ranise e Marco Scajola (poi ritirata).
Il ruolo di Federica Vigilante, ex compagna di Petrucci
Federica Vigilante, secondo l’accusa, gestiva, su disposizione di Lucia Scajola e Paolo Petrucci, uno dei profili fake.
Lo si evincerebbe da svariati messaggi tra Scajola e Petrucci. In uno di questi la figlia dell’ex Ministro scrive: “Di a Federica se ci crea un profilo Facebook credibile finto. Non giovane, non riconoscibile, che chieda amicizie sparse. E poi lo usiamo”.
Il profilo in questione è quello di Valeria Siffredi. È Petrucci a incaricare l’allora compagna di creare il profilo fake.
“Ciao Federica. Ti do un compito per oggi, da fare in giornata, tanto tu sei contenta, ci serve una sorella di Sergio un pochino più articolata, però come profilo con delle foto in più via dicendo… me lo fai per favore, ti ringrazio”.
Lo stesso Petrucci incarica la Vigilante di utilizzare il profilo della Siffredi per commentare la diretta Facebook di un dibattito tra Scajola e Lanteri (al Bacan, ndr).
“C’è un dibattito tra Claudione e Lanteri in un locale qua. Lo trasmetteranno in diretta Facebook su ImperiaPost e si potrà commentare. Quindi tu immagino dovrai gestire Valeria e commentare qualcosa a tuo piacimento, dovresti solo vedere il dibattito ed essere collegata, puoi anche non essere là, anzi meglio se non sei la, però devi vederti il dibattito in diretta Facebook”.
La Vigilante, in quell’occasione, comunica a Petrucci di aver effettuato delle modifiche al profilo fake di Valeria Siffredi. Alla richiesta di spiegazioni da parte di Petrucci, la Vigilante risponde: “Le modifiche commissionate da Lucia, ovviamente“. In particolare, la Vigilante spiega che “(Lucia, ndr) ha voluto togliere le foto della tipa perché non si sentiva di farla commentare la diretta ed esporla perché se ci beccano è reato”.
In merito, invece, al profilo di Sergio Gazzano, la Vigilante agli inquirenti ha dichiarato: “verso i primi del mese di maggio mi rendevo conto della presenza sul mio cellulare di un profilo differente dal mio, a nome ‘Sergio Gazzano’. Alla mia richiesta di spiegazioni […] lo stesso (Petrucci, ndr) riferiva che lo aveva creato per controllare i profili facebook degli avversari politici ed in particolar modo quello di Luca Lanteri, perché i profili ufficiali della squadra di Claudio Scajola erano stati bloccati dagli avversari”.
Riguardo alle password per l’accesso al profilo di Sergio Gazzano, la Vigilante aggiunge: “Non sono in grado di conoscere user/password del profilo Sergio Gazzano, perché il creatore è stato Paolo Petrucci”.
I rapporti tra Lucia Scajola e Paolo Petrucci: la creazione dei profili fake e i ‘battitori’
Lucia Scajola, in un messaggio inviato a Petrucci, detta le linee per la creazione del profilo fake di Valeria Siffredi.
“Sarà la ex di Camiolo (Camiolo era all’oscuro dei fatti, ndr), cioè una vecchia fia…, nella nostra testa è una di Castelvecchio, dobbiamo immaginarci una maestra di Castelvecchio. Così come Sergio (Gazzano, ndr) è nella mia testa un cugino di Motosso, quindi me lo figuro come se esistesse, questa è una cugina di Castelvecchio che faceva la maestra”.
“Che la riempia di un pò di cose […] cioè un pò di cagate, lei qualche foto in più ce la deve avere…inventiamoci un hobby…facciamo conto che sia una che fa giardinaggio, che ama i cani, in modo che la rendiamo ancora più credibile”.
Scajola e Petrucci in diverse occasioni si accordano anche per pianificare, con l’ausilio di profili fake e non, commenti ad articoli inerenti politica e campagna elettorale.
“Paolo – scrive Lucia Scajola – serve qualcuno che risponda sotto la bacheca di Marco (Scajola, ndr) a questo Ferrando […] ho bisogno di un battitore, non posso farlo io […]”.
“Il nostro amico Sergio? – risponde Petrucci – oppure qualcuno dei nostri amici che ha piacere […] oppure chiedere a qualcuno del point, credo che parecchi si presenterebbero volentieri”.
In un’altra occasione Lucia Scajola chiede a Petrucci di commentare un articolo inerente alcune dichiarazioni di Claudio Scajola sulla politica nazionale con il profilo fake di Sergio Gazzano. Petrucci poco dopo risponde “Fatto”.
Il 7 giugno Petrucci, in riferimento a un articolo di ImperiaPost contenente alcune dichiarazioni di Antonello Ranise, scrive alla Scajola: “Rispondi con Sergio agli idioti”.
E proprio i commenti rivolti a Ranise saranno oggetto di querela.
Nelle carte anche il consigliere comunale Luca Falciola
Il 20 giugno, in occasione del dibattito tra i candidati Sindaco Scajola e Lanteri in piazzale Cristino, Petrucci scrive a Luca Falciola.
“Falcio dovresti stasera collegarti a Facebook con i dati che ti allego sotto e interagire nel dibattito con questo nostro profilo (Sergio Gazzano, ndr) così hai libertà di collegarti come meglio credi, ovviamente lo sappiamo io, te, Pier e Lucia e basta”.
Falciola risponde “Confermato”.
Per il dibattito del giorno successivo al Bacan, invece, Petrucci scrive a Falciola: “Stasera abbiamo Fede che smanetta Sergio (Gazzano, ndr) e io anche se lavoro stasera, serata tranquilla, vado con Valeria (Siffredi, ndr)”.
La chat del gruppo Area Aperta
Il 16 giugno 2018, sul gruppo whatsapp Area Aperta (a sostegno di Claudio Scajola Sindaco, con principale referente Giuseppe Fossati, ndr) Domenico Ganfoldi chiede “Valeria Siffredi è tra i profili da bloccare?”. Un minuto più tardi Lucia Scajola scrive a Petrucci: “Speriamo che Nick non ci scopra”.
E’ Petrucci a rispondere nella chat di Area Aperta, mentendo sull’identità della Siffredi. “No, è una nostra amica di Castelvecchio”.
Poco dopo Petrucci scrive alla Scajola. “Se ci scopre amen, reggerà il gioco”.
Presentata opposizione al decreto penale di condanna
Erminio Annoni, il legale di Lucia Scajola e Paolo Petrucci, ha presentato nei giorni scorsi opposizione al decreto penale di condanna emesso nei confronti dei propri assistiti. Si attende ora la fissazione del processo.