“Questa è una giornata storica per Imperia, perché secondo me segna la rinascita della città“. Parole del Sindaco di Imperia Carlo Capacci in un’intervista rilasciata a ImperiaPost nel corso del corteo in difesa dell’Agnesi che ha visto la partecipazione di oltre mille persone.
L’INTERVISTA A CARLO CAPACCI
“Questa è una giornata storica per Imperia, perché secondo me segna la rinascita della città. La città ha partecipato a questa manifestazione, ha risposto all’appello. Questo significa che la paura è finita. A Imperia nessuno ha più paura, prima c’era la paura. La città ha risposto, quindi non è morta, la città è viva, ha voglia di vivere, è una città che rivivrà e rinascerà.
Agnesi caso nazionale con la trasmissione Agorà? Si, questo è molto importante, perché aver portato a livello nazionale il caso Agnesi, significa anche aver dato qualche input in più all’imprenditore Colussi che, a questo punto, spero, ripenserà alle sue decisioni. Noi continueremo con la nostra strategia di offrirgli e di mettergli sul piatto delle condizioni favorevoli per la sua azienda, per i possibili spostamenti, ampliamenti. Insomma, quello che desidera per poter rimanere a Imperia”.
Sulla stessa linea anche le dichiarazioni dell’assessore regionale Enrico Vesco.
“Non è un momento facile per questa città e per questa provincia. La reazione che oggi la città di Imperia, lavoratori, lavoratrici, anche di altre aziende e di altri settori, ha messo in atto in difesa dell’Agnesi, credo sia un segnale importantissimo. È un segnale che vuol far capire all’azienda che qua deve restare, qua deve continuare a produrre, non può portare via questo prestigioso marchio che da oltre 100 anni da ricchezza, da lavoro, e da un contributo di qualità in giro per il mondo.
Colussi deve fare un ripensamento rispetto a una posizione molto rigida, e devo dire anche molto dura, che ha portato al tavolo di confronto con le istituzioni. Paradossale che nel momento in cui Colussi si impegna a investire sul marchio, a rilanciare la produzione e la commercializzazione di questo prodotto, cosa che forse se avesse fatto negli anni passati oggi non si troverebbe in questa condizioni, ci viene dire che la pasta non la produrrà più a Imperia, ma la produrrà altrove. Credo che sia uno schiaffo a questa città e la mobilitazione e la reazione che questa città oggi ha voluto dare credo sia importante per farglielo capire.
Spero che lo comprendano e che riprendano con i sindacati e con i lavoratori un confronto serio che parta dal presupposto che in questa città si deve continuare a produrre pasta. Non è pensabile garantire la stessa occupazione producendo altre cose. Sughi e derivati, pur avendo la loro importanza, non possono dare la copertura dei posti che attualmente sono impiegati all’interno dell’Agnesi“.