“Due ruote per l’Africa”. È questo il nome del progetto benefico ideato da due imperiesi, Francesco Belgrano e Riccardo Ghigliazza, per unire la passione per i viaggi a uno scopo benefico: aiutare gli abitanti della Sierra Leone.
A consigliarli nella loro impresa c’è Franco Maragliotti, da anni attivo proprio in Sierra Leone con un progetto riguardante la realizzazione di un’officina meccanica.
“Due ruote per l’Africa”: il progetto per aiutare la Sierra Leone
Appassionati di viaggi, Francesco e Riccardo si sono incontrati durante l’ultima loro avventura nell’est Europa e lì hanno iniziato a elaborare un progetto che potesse coniugare la loro voglia di scoprire il mondo alla possibilità di essere d’aiuto per qualcuno.
L’idea è quella di raccogliere materiale medico, vestiti e altri oggetti utili, per poi inviare tutto in Africa attraverso una nave container. Nel periodo natalizio, inoltre, Francesco raggiungerà la Sierra Leone a bordo della sua moto, a coronamento del progetto. Per chi volesse contribuire alla causa, maggiori dettagli verranno forniti in seguito.
Ecco cosa hanno raccontato i promotori dell’iniziativa a ImperiaPost.
Francesco Belgrano, Franco Maragliotti e Riccardo Ghigliazza
Cos’è “Due ruote per l’Africa”?
“Due ruote per l’Africa ha come scopo quello di raccogliere fondi e materiale medico che verranno inviati in Sierra Leone. Racconteremo tutta la traversata che verrà fatta da Imperia verso Freetown, la capitale della Sierra Leone, in moto.
Come è nata l’idea?
“L’idea è nata durante il mio ultimo viaggio – spiega Ghigliazza – e grazie al mio incontro con Francesco. Abbiamo condiviso insieme una parte del viaggio nell’Europa dell’Est. Durante questo periodo che siamo stati insieme abbiamo pensato ‘perché non pensare a un viaggio dando una mano ad altre persone?’. Qui è intervenuto Franco, grazie all’amicizia che ha con Francesco, e abbiamo pensato di fare qualcosa per la Sierra Leone”.
Com’è la situazione in Sierra Leone?
“La situazione è abbastanza stabile politicamente però povera – racconta Maragliotti – Tengo a precisare che in Sierra Leone non si muore di fame, ma si muore di malattie. La maggior parte della popolazione soffre per la carenza medica e ospedaliera. Fortunatamente abbiamo amici e organizzazioni laggiù che si occupano anche di questo. Non voglio parlare del mio progetto, che riguarda una scuola meccanica, che pian pianino va avanti nonostante le difficoltà. Quello che serve in questo momento, specialmente con il progetto di Francesco e Riccardo, è materiale medico, farmaci e tutto quello che può riguardare l’assistenza ospedaliera. Ho un amico, padre Ignazio, che ha un piccolo ospedale. Tutti i dettagli verranno forniti in seguito.
Ci terrei che venisse dato un aiuto a lui per mandare avanti il suo progetto perché la parte medica è importante più di tutto il resto. I soldi servono, ma va data l’opportunità alle persone di farsi curare”.
Chi vuole partecipare e dare una mano come può fare?
“Abbiamo una pagina Facebook che si chiama “Liberi di andare” e un blog a riguardo. In primis metteremo una money box su Facebook, dove condivideremo l’Iban e tutto quello che faremo, e funzioneremo da punto raccolta per i medicinali, ne parleremo meglio più avanti. Lo scopo è quello di raccontare un viaggio non convenzionale. Affronteremo la penisola iberica, per poi scendere giù in Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, Senegal (Dakar), Guinea e Sierra Leone. Durante la traversata porteremo, specialmente ai bambini, delle maglie sportive. Se ci fosse qualcuno all’ascolto con maglie da calcio, pallavolo o simili mi può contattare”.
Ecco i contatti: