24 Dicembre 2024 01:55

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Imperia: pietre di inciampo, via libera del consiglio comunale. “Per non dimenticare i deportati dell’Olocausto”

In breve: Da Imperia partirono in 50, in 15 non fecero mai ritorno - ha spiegato Verda - Sono storie variegate, differenti. Ebrei, disertori, antifascisti. Motivi diversi perché si poteva essere deportati.

Le pietre di inciampo anche a Imperia. Il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dal consigliere di “Imperia al CentroEdoardo Verda.

Imperia: pietre di inciampo, via libera del consiglio comunale. “Per non dimenticare dove conduce la strada dell’odio”

In totale sono 15 gli imperiesi vittime della deportazione nazifascista – ha detto il consigliere di Imperia al Centro Edoardo Verda – Da Imperia partirono in 50, in 15 non fecero mai ritorno – ha spiegato Verda – Sono storie variegate, differenti. Ebrei, disertori, antifascisti. Motivi diversi perché si poteva essere deportati.

Sono tanti, purtroppo, oggi, gli episodi nazisti e antisemiti in Italia. Basta vedere quello che è successo con Liliana Segre, vittima di insulti e minacce, o con il Sindaco di Predappio, che ha negato un viaggio ad Auschwitz.

Le pietre di inciampo si trovano in migliaia di città europee. In Liguria sono a Genova e Finale Ligure. Sulle pietre di inciampo sono incisi i nomi dei deportati, la data di nascita, la data di morte, il luogo e la data della deportazione e la causa.

Le pietre di inciampo restituiscono l’individualità a coloro cui venne privata con deportazione in campo concentramento. artista detto che identità persona dimenticata solo quando dimenticato il suo nome.

Un inciampo quotidiano aiuta a ricorda dove conduce strada odio e ricordar libertà”.

L’INTERVENTO DEL SINDACO SCAJOLA 

“Ho visitato campi concentramento Polonia e Germania – interviene il sindaco di Imperia Claudio Scajola –  ho visto le foibe. Non ho potuto vedere, se non con testimonianze importanti, i gulag russi. Per natura sono anticonformista, non abituato a cavalcare onde del momento. Nella mia famiglia mi è stato insegnato, attraverso militanza antifascista di mio padre, che ogni dittatura raggiunge e ha raggiunto crimini contro l’umanità.

Il rischio che stiamo correndo oggi è che i cattivi maestri stiano diventando coloro che diventano giustificazionisti. Elezioni recenti in diversi paesi europei ci fanno vedere come populismo ci ha regalato nazismo, fascismo, Stalin. Populismo porta regimi dittatoriali che partendo da presupposti opposti nella valutazione dell’estremismo nazionalista fa diventare questi regimi istigatori delle maggiori violenze. Io condivido questa mozione e ho visto con disgusto interventi di coloro che ahimè hanno visione quasi maggioritaria del consenso nazionalisti. Crimini all’inizio si giustificano come crimini per difendere i loro paesi dai disturbatori.

Foibe sono partiti con nemici del popolo, poi si arrivò a annientamento italiani. Il rischio è che se uno parla di Foibe e Gulag c’è rischio di essere interpretati male. Io voglio dire che regime nazista fatto peggiori orrori che si possano fare, ma non voglio che ci si dimentichi degli altri, comprese pagine oscure del nostro Paese.

Ci sono pagine oscure nel nostro paese. alcuni non si possono chiamare resistenti, ma assassini. Noi dobbiamo combattere contro tutto quello che è intolleranza e mancanza di rispetto, anche contro il linguaggio. Perché si creano esaltati, che vanno in piazza sentendosi giustificati da parole del loro leader”.

Che cosa sono le Pietre d’inciampo

Le Pietre d’inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono opera dell’artista tedesco Gunter Demnig per non dimenticare i cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.

L’idea consiste nel posizionare, nel selciato stradale delle città, davanti alle abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.

Partita a Colonia nel 1992 (in ricordo di mille tra Sinti e Rom deportati nel maggio del 1940), l’iniziativa ha portato all’installazione di oltre 71 mila “pietre”. La cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino.

Le Pietre d’inciampo consistono in una piccola targa d’ottone della dimensione di un sampietrinoposta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Informazioni che intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero.

L’espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.

ECCO I NOMI DEI 15 IMPERIESI DEPORTATI MORTI NEI LAGER NAZISTI

  • LORENZO AMORETTI
  • ANGELO CALZAMIGLIA
  • GIUSEPPE DAPRATI
  • CARLO ERICARIO
  • BRUNO GAZZANO
  • GIAN BATTISTA LAGORIO
  • ELIA LEVI
  • ELENA MORAGLIA
  • UMBERTO MORANDINI
  • ELISEO SCARATO
  • ENRICO SERRA
  • NICOLA SERRA
  • GIOVANNI BATTISTA TIRANZONI
  • LUIGI TRINCHERI
  • ERCOLE VERDINI

 

 

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