“Chiediamo alla Regione di mettere tra le proprie priorità un piano infrastrutturale straordinario per il ponente ligure, altrimenti faremo un referendum per chiedere l’annessione alla provincia di Cuneo e al Piemonte”.
A lanciare la provocazione il Sindaco di Imperia Claudio Scajola nel corso del summit tra Sindaci e Prefetto tenutosi nel primo pomeriggio di oggi, martedì 26 novembre, presso l’aula consiliare della Provincia, a poche ore dall’ondata di maltempo che ha travolto il ponente ligure, e del doppio stop alla A6 Torino-Savona, per il crollo del viadotto, e della A26 per verifiche tecniche su viadotti ritenuti pericolanti.
I Sindaci, al termine della riunione, hanno deciso di presentare al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti un documento programmatico per chiedere da una parte fondi per il risarcimento dei danni alluvionali e dall’altra l’impegno al finanziamento di un piano infrastrutturale straordinario per far uscire la Liguria e, in particolar modo, il ponente ligure, dall’isolamento.
Alberto Biancheri
“Non vi nascondiamo che vi è una grandissima preoccupazione da parte di tutti noi. Quello che sta succedendo è incredibile. In pochi giorni siamo stati tagliati fuori da tutte le vie di comunicazione. Considerando che ci sarà un incontro con il presidente della Regione Toti, abbiamo fatto questa riunione perché in questo momento è importante che ci sia unità, che si sappia chiaramente dove si vuole andare.
Le infrastrutture sono il problema numero uno. Se non si trovano risorse per mettere a freno questo problema è a rischio tutta la provincia di Imperia. L’importante è che non ci crei una psicosi, che la gente non abbia paura di venire in provincia di Imperia. Al presidente della Regione presenteremo un documento programmatico, sintesi delle nostre richieste”.
Claudio Scajola
“Se ci fosse la Albenga, Carcare, Predosa, saremmo dispiaciuto per la chiusura della A26 e per il crollo del ponte sulla Savona-Torino, ma saremmo tranquilli sul fronte della potenzialità economica del nostro territorio. L’economia nostra è turistica, agroalimentare, florovivaistica. Questa economia ha bisogno di comunicazione. Le infrastrutture su questo territorio sono ferme da più di 10 anni. Il Tenda è praticamente fermo e doveva essere inaugurato 5 anni fa. L’Aurelia Bis, che è partita 25 anni fa da Sanremo, è praticamente ferma.
La Statale 28, il Traforo di Armo, è rimasto Traforo, l‘Autostrada dei Fiori non si potrà mai raddoppiare. C’è un progetto finanziato dal Governo di 11 anni fa, che prevedeva che fosse in parte finanziata dal concessionario autostradale con il pagamento dei pedaggi. Scade fra un anno la concessione all’Autostrada dei Fiori, che ha anche in concessione la Torino-Savona. Abbiamo bisogno che il binario unico tra Andora e Pietra Ligure sia raddoppiato.
Crediamo che lo Stato, alla luce anche degli ultimi gravissimi episodi, colga che ci vuole un piano infrastrutturale straordinario e chiediamo che la Regione lo metta nelle sue priorità. Il Ponte Morandi è importante, il Terzo Valico è importante, il porto di Genova è importante, ma non possono andare a discapito della provincia di Imperia e Savona che fa il maggior valore turistico della regione.
Ogni Comune predisporrà la sua richiesta danni, che però è un fatto oggettivo di Protezione Civile. Poi, però, c’è la programmazione. Ci sono dei progetti e devono essere messi nelle priorità della Liguria e del Governo. Cercheremo di far venire qui il Ministro della Infrastrutture.
Nel documento unitario che presenteremo, chiediamo che Regione e Governo si impegnino. Esiste un territorio che va da Ventimiglia a Sarzana? Oggi ci vuole un rinnovato interesse. Se no facciamo un referendum e colleghiamoci con la provincia di Cuneo e con il Piemonte. La riviera non può essere dimenticata”.
Giacomo Chiappori
“Abbiamo chiesto al Prefetto di partecipare. Abbiamo trovato la quadra su tre livello, su quello da far subito, domani e in futuro. In futuro abbiamo messo le opere dalla Cantarana, all’Imperia-Cuneo, alla Predosa, il raddoppio della ferrovia da Andora a Finale. Questo è il futuro che teniamo visibili per non dimenticarlo. Il ponente ha sempre dato e ultimamente ricevuto poco.
Nell’immediato tamponare la falla del discredito a causa dell’allerta rossa. La Regione si deve impegnare con i vari concessionari autostradali di far sì che facciano un’azione pubblicitaria nei nostri confronti, facendo sì che la nostra sia una regione affidabile e sicura. Bisogna che si impegnino a esaudire le richieste del territorio. Io ho progetti per riparare le coste dalle mareggiate, la frana di capo Berta. Occorre non solo il denaro, ma un’azione politica-tecnica. Certe volte i grossi detrattori non sono i momenti drammatici dell’allerta ma anche le scelte stupidi degli organi superiori.
Davanti al Prefetto ho detto che non ho nessuna paura a fare azioni forti. Siamo disposti a fare delle azioni pesanti, non vogliamo essere dimenticati. L’Europa ci può dare dei soldi ma mancano le progettazioni”.
Alessandro Alessandri
“Per quanto riguarda la Statale 28, toglieremo il semaforo, faremo partire il cantiere che deve comprendere non solo l’Armo-Cantarana, ma contestualmente la Pontedassio autostrada. Questo è il progetto fatto, il primo di quelli che si diceva. Non possiamo aspettare la fine del programma, altrimenti sul territorio non c’è più nessuno.
Non chiederemo l’elemosina, lo dissi già nel 2016. Di fronte a 100 milioni di danni del 2016, ricevemmo 11 milione e dovemmo co-finanziarli con 10% di fondi comunali. Siamo d’accordo a presentare un piano di ripristino dei danni senza dover chiedere l’elemosina”.