L’ex Ministro Claudio Scajola è stato arrestato lo scorso 8 maggio con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena. A distanza di poco meno di una settimana l’avvocato imperiese Erminio Annoni (consigliere comunale di Forza Italia), difensore della segretaria dell’ex Ministro Roberta Sacco, anche lei arrestata (ai domiciliari), ha presentato richiesta di scarcerazione per la sua assistita al Tribunale del Riesame, cercando non solo di smontare il quadro accusatorio relativo alla Sacco (“è una segretaria, svolge tale attività ed obbedisce alle richieste del suo principale, richieste che appaiono assolutamente lecite“) ma anche provando a porre seri dubbi sulla reale latitanza di Matacena.
Annoni, infatti, scrive che “occorre domandarsi se il Matacena dopo l’arresto e la misura cautelare applicatagli nell’emirato di Dubai poteva o meno essere ritenuto ancora latitante e quindi se si stava ancora sottraendo all’ordine di carcerazione o meno. E la risposta pare deporre nel senso della cessata latitanza. Ovvio inoltre che ove estradato la detenzione sofferta nel Dubai va detratta dalla pena da espiare. Ovvio ancora che cercargli un avvocato non è attività illecita per la consacrazione a rango costituzionale del relativo diritto”.
Matacena è un latitante o un prigioniero a Dubai? Su questa interpretazione della posizione di Matacena potrebbe aprirsi un lungo confronto giudiziario. La prima parola sarà quella del Tribunale del Riesame.