Dal bocciodromo San Giacomo di Imperia ai mondiali in Cambogia. Protagoniste Roberta Peirano e Jessica Rattenni che, insieme alla nazionale azzurra, hanno partecipato al campionato mondiale di Petanque, svoltosi a Phnom Penh, dal 18 al 23 novembre 2019.
Mondiali di Petanque: in nazionale Roberta Peirano e Jessica Rattenni
L’Italbocce in rosa, guidata dal commissario tecnico Riccardo Capaccioni, era composta dalle atlete del San Giacomo Roberta Peirano, 54enne, e Jessica Rattenni, 25enne, insieme a Simona Bagalà e Alessia Bottero.
Del Circolo San Giacomo anche il tecnico dell’ItalPetanque giovanile Gianluca Rattenni, alla guida degli azzurrini Davide Caporgno, Andrea Damiano, Danilo Rinaudo e Pietro Vittone.
Ecco cosa hanno raccontato le protagoniste a ImperiaPost.
Roberta Peirano
Da quanto giochi a bocce?
“Da circa 15 anni. Ho iniziato con tranquillità nei campi dei paesi e poi mi sono avvicinata alla bocciofila San Giacomo sui campi di San Lazzaro. La società, con il presidente Davide La Monica, è molto grande, conta circa 400 soci e sono molto contenta di farne parte. Qui ho iniziato a crescere, ho avuto la possibilità di confrontarmi con atleti di alto livello che hanno vinto campionati, imparando molto dalla loro esperienza. Successivamente ho avuto anche io l’opportunità di partecipare a competizioni importanti, dagli italiani agli europei.
Quest’anno ho vinto diverse competizioni a livello nazionale e sono arrivata prima nella classifica di categoria A1, una classifica “d’élite”, composta in base a risultati di varie competizioni”.
Ti aspettavi la convocazione in nazionale?
“No, non me l’aspettavo. Credevo nelle mie capacità, ma, pur sapendo che in questo sport l’età non conta molto, pensavo che la Federazione Italiana di Bocce preferisse ugualmente puntare sui più giovani. Invece, con mia grande soddisfazione, ho ricevuto la chiamata dal Ct della nazionale Roberto Capaccioni che ha voluto credere in me”.
Come ti sei trovata con la squadra?
“Eravamo un bellissimo gruppo, mi sono trovata benissimo con tutti, il Ct Capaccioni, il consigliere della Federazione Italiana delle Bocce Claudio Mammino e le mie compagne Simona Bagalà (con la quale ho diviso la stanza per una settimana), Alessia Bottero e Jessica Rattenni. Inoltre, c’erano anche i 4 giovani dell’under 18, Davide Caporgno, Andrea Damiano, Danilo Rinaudo e Pietro Vittone, diretti dal tecnico Gianluca Rattenni, anche lui del Circolo San Giacomo”.
Com’è andata la competizione?
“C’era tanta adrenalina. Essendo molto emotiva pensavo di patire l’emozione di un primo mondiale, ma non è stato così. Anzi, mi sono accorta che più era difficile più ci mettevo grinta.
Purtroppo, nonostante l’impegno di tutti, non siamo riuscite a ottenere il risultato che speravamo. La competizione era organizzata a gironi. Il primo giorno abbiamo vinto tutte le prime 3 partite. Sarebbe bastata vincere la quarta per arrivare tra le prime 8, ma purtroppo l’abbiamo persa, così come la quinta. Forse per il calo di tensione e anche un pizzico di sfortuna. Abbiamo avuto poi l’opportunità di uno spareggio con la Finlandia, ma sono passati loro”.
Avete incontrato delle difficoltà?
“Sì, bisogna dire che i campi asiatici sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati. Sono pieni di pietre e la boccia è più difficile da gestire. Inoltre, faceva caldissimo, con l’umidità al 93%.
In ogni caso, per me è stata una conquista essere là, a giocare il mio primo mondiale. Sono molto soddisfatta per la mia reazione e le mie prestazioni. È stata una bellissima esperienza”.
Jessica Rattenni
Hai solo 25 anni, ma questo non è stato il tuo primo mondiale, giusto?
“Sì, esatto. Il primo è stato nel 2013 in Francia. Due anni fa, in Cina, avevamo vinto la medaglia di bronzo. Quest’anno, con una squadra diversa, siamo andati in Cambogia. Il campo e le giocate sono state difficili, quindi non siamo riuscite a eguagliare o superare quel risultato, ma è stata lo stesso una bellissima esperienza grazie alle ottime compagne”.
Quando hai iniziato a giocare a bocce?
“Da piccolina in campagna. D’estate passavamo 3 mesi a Testico e lì tutti i bambini ci giocavano. Anche mio fratello si era appassionato e non ha mai smesso. Anche lui era presente ai mondiali come allenatore dei giovani. Circa 9 anni fa, il mio attuale ct, Riccardo Carrai, mi ha convinto a riprendere a giocare. Mi sono iscritta alla società imperiese del Circolo San Giacomo, iniziando a livello agonistico”.
Quali sono i maggiori risultati che hai ottenuto?
“L’anno scorso ho vinto il campionato italiano delle società, il campionato terne e quello individuale. Poi ci sono le quattro partecipazioni ai mondiali, di cui una conclusa con la medaglia di bronzo. Spero quest’anno di ripetere la vincita del campionato a squadre e la vittoria individuale.
La parte migliore, però, sono le amicizie che si sono create con il tempo”.
Come si inserisce l’allenamento nella tua vita di tutti i giorni?
“Io ora vivo a Torino, dove studio. Sto finendo l’università in Scienze della Mediazione Linguistica. Mi alleno circa 2 o 3 volte a settimana, specialmente nel weekend, quando torno a Imperia”.
Cosa rappresenta questo sport per te?
“È uno sport diverso da quelli che si praticano solitamente e non tutti riescono a comprenderlo. Purtroppo c’è ancora una mentalità un po’ chiusa che porta a etichettarlo come sport “da anziani”. In realtà, non ha età. Serve molta concentrazione, è un gioco di testa. Sarebbe bello se più giovani si avvicinassero”.