“Vogliamo le stesse opportunità che hanno avuto gli altri dipendenti”. Sono preoccupate, amareggiate, Veronica, Miriam, Francesca e Nicoletta, le quattro dipendenti Isah (sui 15 che avevano fatto richiesta) che non sono state ricollocate presso altri enti pubblici prima dell’avvenuta trasformazione in fondazione.
Attraverso il nostro giornale lanciano un appello alle istituzioni affinchè le loro legittime richieste non finiscano nel dimenticatoio.
Parlano Veronica, Miriam e Francesca, dipendenti Isah
Miriam
“Io vengo dalla Puglia appositamente ed esclusivamente per aver vinto il concorso pubblico in Isah e mi sono trasferita 4 anni fa per questo, allontanandomi dalla famiglia. Fino a oggi mi sono stati negati 5 nulla osta, documentati, quando l’azienda era ancora un ente pubblico, dichiarando di non avere delle figure per poterci sostituire.
A oggi sono state mandate le nostre disponibilità, con la documentazione a favore del nostro status di dipendenti pubblici, in via ufficiale, alla Regione. Ci sono anche delle persone che possono sostituirci.
Vorremmo sollecitare una risposta da parte della Regione. A parere negativo andremo a discutere nelle sedi opportune se ci è stato negato un diritto”.
Veronica
“Vorremmo ricordare comunque ringraziare la Regione e i politici locali che ci sono stati vicini e ci hanno aiutato fino a oggi. Vorremmo dire che siamo rimaste solo noi quattro dei 15 dipendenti che avevano chiesto la mobilità, siamo quattro giovani donne che hanno vinto un concorso pubblico”.
Francesca
“Chiediamo di avere le stesse opportunità dei nostri colleghi che negli scorsi mesi sono stati ricollocati presso altri enti pubblici”.
Nico Zanchi (rappresentante sindacale Cisl)
“La battaglia della Cisl Fp Liguria all’ interno dell’ istituto Isah, mirata nel riconoscere il diritto di essere dipendente pubblico, non è ancora terminata.
Ci sono ancora dipendenti che giustamente vogliono il riconoscimento di un diritto che hanno acquisito nel momento in cui hanno vinto un concorso pubblico.
All’ inizio della vertenza, in totale c’erano 14 richieste di mobilità da parte di altrettanti dipendenti. Di questi ricordiamo che 4 sono stati ricollocati in Als, 3 sono stati ricollocati in Regione e purtroppo tre si sono licenziati. Ad oggi sono rimaste 4 dipendenti da ricollocare.
Come Cisl non abbiamo mai espresso contrarietà al processo di trasformazione, ma al fatto che una persona perda al diritto di essere dipendente pubblico.
In questi ultimi giorni la Regione ha dato nuova disponibilità per ulteriori posti, ma bisogna superare la problematica legata al riconoscimento del ruolo di pubblico dipendente, adesso che la struttura si è privatizzata. Ma sono anche altri enti che devono fare la loro parte.
Il Comune di Imperia aveva nei mesi scorsi dichiarato che non avrebbe potuto assumere personale: recentemente lha approvato un piano assunzionale, e subito come Cisl Fp abbiamo chiesto a verbale che prendano in considerazione l’ opzione di integrare il personale dell’Isah, cha abbia fatto domanda di ricollocazione. Aspettiamo una risposta.
Quello che sarà inevitabile, se non si troveranno altre soluzioni, la promozione di una causa necessaria a riconoscere i diritti di tutti i dipendenti che vorranno far valere le loro ragioni”.