Imperia dice no al conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
La mozione, proposta dal consigliere comunale Fabrizio Risso (Pd Democratici per Imperia), ha ricevuto solo 4 voti favorevoli (Risso, Abbo, Gaggero, Savioli), mentre l’intera maggioranza, compreso il Sidanco Claudio Scajola ha votato contro.
Cittadinanza alla senatrice Segre: bocciata la mozione in consiglio
Fabrizio Risso
“Perché proporre di riconoscere cittadinanza onoraria alla Segre? Spesso ci deve essere una sorta di collegamento con la persona beneficiaria. In questo caso non c’è collegamento apparente. Non lo proponiamo perché lo stanno facendo in tanti comuni, come Torino, Genova, Campobasso Pisa, dal nord al sud.
Le motivazione sono superiori rispetto al collegamento territoriale tra la senatrice e la nostra città. In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui una signora come la senatrice sopravvissuta all’olocausto viene minacciata di morte e le viene attribuita una scorta, penso che qualcosa non funzioni. Qualche problema c’è. Come li risolviamo i problemi? Non è un’iniziativa strumentale dal punto di vista politico. È una presa di posizione di fronte a un fenomeno preoccupante, agli episodi di intolleranza, antisemitismo, odio razziale che si verificano quotidianamente. Cosa possono fare le istituzioni democratiche? Devono manifestare vicinanza, solidarietà e condivisione di valori di libertà e uguaglianza. Tutto il tessuto democratico italiano sta facendo il suo lavoro.
Siamo un capoluogo provincia insignito dal presente Pertini con la medaglia d’oro al valor militare per la lotta a resistenza.
Abbiamo contattato Liliana Segre, per saperecosa ne pensa. Ha risposto: “grazie infinite per il regalo di interessamento, stima e solidarietà sono merci preziose. Siete le nuove sentinelle della democrazia, la memoria è una stringa che lega passato e futuro, per mantenere in salute il consorzio civile”.
Claudio Scajola
“Sono in difficoltà per diversi motivi. Apprezzo lo stile, il modo di esprimersi e l’eleganza del consigliere Risso. Sono in difficoltà perché condivido tutto il suo discorso completamente. La storia della mia vita e della vita di mio papà è contro il nazi-fascismo. È una storia che mi ha insegnato che la ricerca della pace sociale è il primo compito in qualunque luogo in cui si svolge attività pubblica.
Sono andato a Milano a sostegno della Segre perché volevo che fosse chiaro l’apprezzamento per la senatrice, ma soprattutto il disprezzo verso chi contesta quei valori. L’idea del sindaco Sala e di Anci ha portato a Milano 400 sindaci da tutta Italia. È stata una bella occasione. Ho apprezzato lo stile della manifestazione senza bandiere, gonfaloni, discorsi. Nessuno ha strumentalizzato l’iniziativa. Sarei felice che venisse ad abitare a Imperia, che venisse qui a tenere una conferenza. I testimoni sono rimasti pochi. Facciamo rivedere “La vita è bella”.
La cittadinanza onoraria è un’altra cosa. La trovo inopportuna, anche se forse non è la parola giusta. So che non c’è strumentalizzazione. Dobbiamo cercare una coesione che ci deve sollevare dal rischio di essere accusati di conformismo e strumentalizzazione. La Segre non ha nessun rapporto con Imperia. Non credo che sia una cosa che rientri nel concetto delle cittadinanze onorarie. Non vorrei essere malcapito. Stimo la senatrice. Io preferirei che su questo tema facessimo delle iniziative. Mi premurerò di scrivere alla Segre e di chiedere di venire da noi a testimoniare il suo insegnamento di vita. Ho difficoltà a dire non voto, preferirei dire di avviare tutto ciò che è possibile fare per ricordare sua storia e di chiedere di partecipare con noi. L’invito è di modificare o di ritirare la mozione e fare un’iniziativa congiunta. Forse per natura sono anticonformista, mi sembra che possa essere percepita come un cavalcare l’onda e non fa il bene della Segre né degli obiettivi che vogliamo perseguire.
Non do indicazioni su questa pratica, ma mi sento di consigliare di non votarla”.
Fabrizio Risso
“Ho apprezzato la sua presenza a Milano e la sua proposta per onorare la memoria, però non posso mediare su questa proposta. Il significato vuole essere un abbraccio nei confronti della senatrice. Lei ci ha manifestato che questo calore lo apprezza molto. Significa dimostrare di essere una città e una comunità che alla luce di questi episodi gravissimi dice “noi ci siamo”. Una presa di posizione per dire “Imperia ti è vicina””.
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