È previsto per domani mattina alle ore 9 in piazza Ulisse Calvi il concentramento che darà luogo al corteo di protesta in occasione dello sciopero indetto dai Cobas in tutta Italia. Lo ha deciso il collettivo “Gorilla” questo pomeriggio durante l’assemblea pubblica tenutasi in piazza San Giovanni ad Imperia.
“Con la Legge di (In)stabilità, – scrive nel comunicato Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS – che ha iniziato il suo iter in Consiglio dei ministri, il governo Letta PD-PdL prosegue la disastrosa politica di “austerity” che ha aggravato, con conseguenze drammatiche per milioni di persone, la crisi in Italia, come è avvenuto in tutti gli altri paesi del Sud Europa costretti dal capitalismo privato e di Stato tedesco e nordeuropeo e dalle sue strutture di servizio (Commissione Europea, BCE, trojka, governi succubi degli altri paesi), ad una recessione micidiale e senza precedenti.
PD e PdL rappresentano oggi, al di là di conflitti interni di potere tra consorterie, un partito unico dell’austerità, che infierisce a senso unico contro i salariati, i disoccupati, i precari, i pensionati poveri, ma anche contro buona parte del piccolo lavoro “autonomo”, tagliando incessantemente servizi pubblici e beni comuni, reddito e pensioni, investimenti nella scuola e nella sanità pubbliche, aumentando disoccupazione e precarietà, gettando in strada chi la casa o gli affitti non riesce più a pagarli, massacrando i diritti sindacali, monopolizzati dalla oligarchia complice Cgil-Cisl-Uil.
La Legge di (In)stabilità non può che peggiorare la recessione, riducendo ancor più i consumi, aumentando ulteriormente un debito pubblico cresciuto proprio grazie a quell’austerità che doveva abbassarlo. Dalla crisi si può uscire positivamente solo invertendo totalmente la rotta, con grandi investimenti pubblici, redistribuzione di reddito ai salariati, disoccupati, precari e pensionati poveri, stabilità lavorativa, servizi sociali e beni comuni sottratti alla privatizzazione e alla mercificazione: ma l’uscita dall’austerità e dalla crisi potrà essere imposta solo da grandi movimenti di massa e di protesta convergenti, solo da una potente e vasta rivolta sociale.
Propone e sollecita questo percorso di rivolta popolare lo sciopero generale di tutto il lavoro dipendente pubblico e privato del 18 ottobre,convocato dai Cobas e da altri sindacati conflittuali,contro le politiche di austerità, precarietà, povertà, privatizzazioni e disoccupazione, contro il governo PD-PdL che le impone”.