Mercoledì 29 gennaio, alle ore 9.30, presso il Cinema Centrale di via Cascione, si terrà la proiezione del docufilm “Se io fossi acqua“. Saranno presenti circa circa 200 ragazzi del Liceo G.P. Vieusseux di Imperia, al termine della proiezione del fil è previsto un dibattito con il regista.
“Se io fossi acqua”: mercoledì 29 gennaio la proiezione al Cinema Centrale
Il documentario “Se io fossi acqua” è un viaggio narrato dalle stesse voci di chi ha vissuto in prima persona il dramma dell’alluvione del 25 ottobre 2011, il racconto dei soccorritori e la voce dei tecnici che, a vario titolo, hanno partecipato alla macchina della Protezione Civile ed hanno liberato dal fango e dai detriti una valle.
Il racconto di Carla si identifica con il valore secolare delle piazze italiane. La poesia narrata di Agnese è una lezione di territorialismo. Il volto di Giovanni trasmette la serenità ed il carattere antico di un popolo. Le mani di Maura, che ricamano dei mazzi di fiori di zucca, ricordano le mani delle tante donne che hanno fatto l’Italia. La voce di Marino è capace di sciogliere il ghiaccio che ciascuno di noi si porta dentro. E tanti altri ancora.
Il documentario non si limita a realizzare un racconto corale sul dramma del 25 ottobre 2011. Esso si sviluppa nella testimonianza di una comunità che reagisce prontamente allo scoramento iniziale ed al ritardo degli aiuti economici e ricomincia a lavorare la propria terra, dopo averla ripulita dai tronchi divelti e dai detriti, rimettendola in produzione senza “saltare” la stagione della semina.
Si ricostruisce l’impianto di irrigazione dei campi; Raffaele a Pignone ed Enrico a Casale ne sono i principali artefici. Si cominciano a produrre gli ortaggi tra cui la famosa “patata di Pignone” e ci si prepara alla rinascita della Festa degli Orti del 25 agosto 2012.
Una comunità in cui i valori profondi della solidarietà, dell’appartenenza, del dialogo vengono vissuti prima ancora che raccontati. Il documentario prova a raccontare tutto questo, attraverso il linguaggio universale dell’immagine e della parola. Il filo conduttore del racconto è l’elemento acqua che diventa intimo attraverso un rapporto-conflitto quasi famigliare perché, nonostante quello che ha provocato, in fondo “l’acqua è la vita”.
Il film si inserisce nell’ambito dell’ampio progetto transfrontaliero INTERREG ALCOTRA 2014-2020 “RISQ’EAU”, che mira ad accrescere la resilienza di quei territori partner – è il caso, ad esempio, dei comuni italiani di San Lorenzo al Mare e Vallecrosia – che, dinanzi a eventi meteo avversi sempre più frequenti e violenti, caratterizzati da piogge molto intense con una forte variabilità spaziale, hanno provocato repentini fenomeni inondativi con gravi danni a persone e cose, come dimostrano le drammatiche alluvioni del 2000 e 2006.