Due anni di carcere, pena sospesa. Questa la condanna pronunciata dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del Sindaco di Imperia Claudio Scajola.
Così si è chiuso il processo Breakfast, che vedeva sul banco degli imputati L’ex Ministro, accusato di aver favorito la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato a 3 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai.
Oltre a Scajola, è stata condannata anche l’ex moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo. Per la donna il Tribunale ha pronunciato la condanna a un anno di carcere, pena sospesa. L’accusa per entrambi è di procurata inosservanza della pena.
Il Pm, lo ricordiamo, per Scajola aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di carcere, mentre per la Rizzo, accusata anche di intestazione fittizia di beni, il Pm aveva chiesto 11 anni e 6 mesi di carcere.
Per quanto concerne il reato di intestazione fittizia di beni, Chiara Rizzo, Maria Grazia Fiordalisi e Martino Politi, gli ultimi due collaboratori di Matacena (il Pm aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di carcere), sono stati assolti perché “il fatto non costituisce reato”.