Imperia – Oggi, martedì 27 maggio, il cantautore Al Bano Carrisi incontrerà i venti bambini bielorussi, le loro insegnanti e tutta la comunità di famiglie della Valle di San Lorenzo al mare (Imperia), che li sta ospitando nell’ambito del progetto “Abbiamo un sogno”.
La sua visita sarà articolata in due momenti. Il primo, sarà strettamente privato ed interamente dedicato ai bambini, alle famiglie ed alla comunità scolastica del plesso di Cipressa (Istituto comprensivo di San Lorenzo al mare e Riva Ligure) dove i piccoli ospiti frequentano le lezioni scolastiche ed insieme ai coetanei italiani racconteranno questa loro esperienza all’artista di Cellino San Marco, interpretando alcuni dei suoi più grandi successi in un simpatico coro italo-bielorusso di bambini e genitori.
Alle 17.30, si sposterà ad Imperia, presso l’Aula Magna dell’Istituto “G. Ruffini” (via Terre Bianche, 2) per un incontro aperto a tutta la popolazione, un incontro fatto di parole, musica e tante emozioni che l’artista dedicherà ai bambini bielorussi di “Abbiamo un sogno”. L’ingresso sarà ad offerta libera, destinato ad organizzare un nuovo soggiorno in Italia di questi bambini nel 2015
<<Raccontarvi come siamo riusciti ad organizzare questo importante e per noi del tutto inaspettato evento – spiegano le famiglie di Abbiamo in Sogno – è una lunga storia, fatta di tanti amici e persone che ci stanno aiutando in questa intesa e gratificante esperienza di accoglienza. Al Bano da sempre attento e attivo nell’ambito delle iniziative di solidarietà sociale verso i più fragili, è venuto a conoscenza del nostro progetto, della storia di questi bambini e dei loro viaggi in Italia. Ne è rimasto colpito ed ha manifestato la volontà di regalarci un po’ del suo tempo per incontrarli e dare sostegno, grazie alla sua immagine, a questa nostra iniziativa che in Italia è portata avanti da tantissime associazioni e comunità.
Siamo un gruppo di famiglie della valle di San Lorenzo. Come già avvenuto lo scorso anno, abbiamo deciso di aprire le nostre case (ma soprattutto i nostri cuori) ai cosiddetti “figli di Chernobyl”, bambini che provengono dal sud della Bielorussia per un soggiorno di sollievo dalle radiazioni. Il motivo principale della loro visita è spiccatamente sanitario. Trascorrere un mese in Italia, infatti, permette loro di disintossicarsi dalle radiazioni a cui sono sottoposti durante l’anno, rigenerando il sistema immunitario compromesso dalle radiazioni di cesio e stronzio, causa diretta di tumori alla tiroide o di numerose leucemie. In questa situazione i bambini sono coloro che sono più a rischio, a causa della velocità dell’accrescimento cellulare e dell’abbassamento delle difese immunitarie. La loro contaminazione avviene prevalemente attraverso ciò che mangiano, tutto cibo prodotto localmente (latte, carne, frutta e verdura) spesso l’unico a cui i bambini hanno possibilità d’accesso. Ma questo soggiorno offre loro anche l’opportunità di fare un’esperienza in una realtà molto diversa da quella in cui vivono ogni giorno e che non regala molte comodità. Per noi che li ospitiamo poterli riabbracciare nuovamente quest’anno è stata una vera gioia.>>
Per il secondo anno consecutivo, infatti, a fine aprile sono infatti arrivati a San Lorenzo al mare i 20 bambini bielorussi che già lo scorso anno avevano fatto questa esperienza, grazie all’intemediazione dell’associazione “LA RONDINE“, onlus milanese che opera con successo in questo settore fin dai primi tempi dopo il disastro di Chernobyl.
I bambini provengono da zone rurali e piccole città bielorusse, nella regione di Gomel, quasi sul confine ucraino, distanti solo una cinquantina di chilometri dalla omonima centrale nucleare, e quindi ancora pesantemente contaminate dalle radiazioni scaturite dall’incidente dell86.
Irina, Karina, Ivan, Liza… sono solo alcuni nomi dei 20 bimbi (tra i 7 ed i 9 anni) che sono stati accolti in altrettante famiglie italiane e che vi rimarranno fino ad inizio di giugno.
Nel corso di questo periodo, in base agli accordi internazionali tra Italia e Bielorussia, i bambini frequentano la scuola. Quest’anno, in accordo con il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di San Lorenzo e Riva ligure – Prof.ssa Paola Baroni – ed il sindaco di Cipressa – Gianna Spinelli – i bambini e le loro insegnanti sono stati festosamente accolti ed inseriti nelle attività didattiche presso il nuovissimo ed attrezzatissimo plesso di scuola primaria a Cipressa. Qui i bambini frequentano le lezioni secondo l’orario del tempo pieno, mangiano in mensa insieme a tutti gli altri bambini della scuola e usufruiscono del servizio di scuolabus (grazie alla gratuita e generosa disponibilità dell’autista Giuliano!).
Nel corso della settimana, insieme ai coetanei italiani, i bambini bielorussi partecipano a laboratori musicali, creativi e pittorici, di psicomotricità ed educazione motoria. Nelle altre ore di scuola hanno la possibilità (grazie ad insegnanti volontari) di partecipare a lezioni di italiano e di inglese, oltre che svolgere il programma didattico assegnato dalle rispettive scuole bielorusse da dove i bambini provengono. Il mercoledì mattino è dedicato alle lezioni di acquaticità e nuoto presso la piscina di Imperia, corso gentilmente donato da una famiglia di Sanremo in ricordo di un caro congiunto scomparso.
Cipressa come San Lorenzo al mare ha accolto questi bambini con grande calore ed affetto, cercando di farli sentire il più possibile a casa, anche se erano lontani oltre 2000 chilometri dalle loro famiglie, in una realtà molto diversa dalla loro per lingua, abitudini, alimentazione…
Rispetto alle condizioni del loro arrivo, i benifici di diverse settimane di sole, mare e buona alimentazione saltano subito agli occhi, appaiono rinvigoriti fisicamente, ma anche arricchiti di importanti esperienze e conoscenze (prima fra tutte quella della lingua italiana, che ogni giorno parlano meglio).
Per molti bambini, infatti, questo soggiorno è di grande importanza non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Pur provenendo tutti da una famiglia di origine, alcuni purtroppo crescono in realtà molto critiche, dove una grande povertà, disoccupazione e alcolismo creano un clima familiare che condiziona pesantemente la crescita sana di un bambino di quell’età. Poter vivere anche, se per un se per un breve periodo, all’interno delle famiglie italiane, sentirsene parte, condividendo il calore di genitori, fratellini, nonni anche solo “in affido temporaneo” è di grande aiuto, offrendo stimoli e anche speranze per il loro futuro.
<< Saremo onorati della vostra autorevole presenza. Ripercorreremo insieme ad Al Bano la sua storia di artista e di musicista attraverso la musica e le parole fino ad arrivare alle sue esperienze di sostegno e solidarietà che da anni porta avanti nella sua terra e nel mondo. Sarà un pomeriggio davvero unico: non mancate! >>