Quattro anni di carcere per L.C., 28 anni, 3 anni e 6 mesi di carcere per D.D., 26 anni. Così si è chiuso il processo, con la formula del rito abbreviato, che vedeva sul banco degli imputati i due giovani imperiesi, accusati a vario titolo di estorsione, furto, sequestro di persona, spaccio di droga, minacce, ricettazione e detenzione illegale di proiettili di pistola.
Il Pm Antonella Politi aveva chiesto per entrambi 3 anni e 4 mesi di carcere. Richiesta accolta e inasprita dal giudice, Massimiliano Botti.
Imperia: sequestro di persona, furto e spaccio, chiesta condanna
Secondo l’accusa, i due imputati, probabilmente per un regolamento di conti legato allo spaccio di droga, avrebbero sequestrato un coetaneo di poco più giovane obbligandolo a compiere un furto nell’abitazione dello zio che, però, dopo averli smascherati (in quanto in casa al momento del tentato furto), li avrebbe denunciati. Avrebbero così iniziato a minacciare l’uomo e il nipote affinché quest’ultimo ritirasse la querela.
Per quanto concerne invece le accuse di ricettazione e detenzione illegale di proiettili di postola, si tratta di contestazioni aggiuntive, emerse nel corso delle perquisizioni domiciliari. Nell’ambito dell’inchiesta, che ha preso il via negli ultimi mesi del 2016 a seguito della denuncia presentata dallo zio del giovane sequestrato, sono emersi anche diversi episodi di spaccio, in particolare hashish e marijuana, a minorenni.
I due imputati erano difesi dagli avvocati Marco Noto, Sandro Lombardi e Alessandro Mager.