13 Novembre 2024 12:27

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13 Novembre 2024 12:27

Scajola condannato a Reggio Calabria, l’affondo di Leda Volpi (M5S). “Anziché dimettersi rivuole anche il vitalizio”

In breve: Il commento di Leda Volpi.

Claudio Scajola, fresco di condanna per aver facilitato la latitanza all’amico Matacena ha fatto ricorso per riprendersi il vitalizio “pieno” e rivendica la sua scelta per recuperare il 20% tagliato dal suo assegno”. Lo afferma Leda Volpi, deputata M5S eletta nel collegio ligure di Ponente, riferendosi alle recenti vicende giudiziarie che hanno visto protagonista il Sindaco di Imperia Claudio Scajola, condannato in Tribunale a Reggio Calabria a 2 anni di carcere nell’ambito del processo che lo vedeva imputato con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena.

Claudio Scajola condannato a Reggio Calabria: il commento di Leda Volpi

“La Casta anche a Imperia non si smentisce: Claudio Scajola, fresco di condanna per aver facilitato la latitanza all’amico Matacena ha fatto ricorso per riprendersi il vitalizio “pieno” e rivendica la sua scelta per recuperare il 20% tagliato dal suo assegno.

Dove era tutte le volte che i governi precedenti tagliavano pensioni e diritti ai lavoratori? Non pervenuto.
Però per difendere le sue tasche da un privilegio medievale allora invoca il “danno alla democrazia”.

I vitalizi sono un odioso privilegio che i parlamentari si sono regalati da soli, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini che lavorano una vita per arrivare alla pensione. Noi del MoVimento 5 Stelle li abbiamo aboliti, ma al Senato c’è chi nei vecchi partiti sta facendo di tutto per farli rientrare dalla finestra e continuare ad arricchirsi.

Ogni anno grazie al MoVimento 5 Stelle 56 milioni di euro sono risparmiati grazie alla sforbiciata dei vitalizi degli ex parlamentari e altri 30 milioni sono risparmiati dal ricalcolo secondo il metodo contributivo di tutti i vitalizi degli ex consiglieri regionali.

Noi continueremo a batterci per aiutare gli onesti lavoratori e i pensionati che non arrivano a fine mese e per far sì che l’era dei privilegi non meritati sia un capitolo chiuso per sempre. È una questione di giustizia sociale”.

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