“L’acqua costa più dell’olio, è un’indecenza”. Sono centinaia le “bollette astronomiche” recapitate nei comuni del golfo dianese da parte di Rivieracqua, la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in Provincia di Imperia.
Aumenti spropositati, deliberati nei mesi scorsi dai sindaci, per i residenti che stanno già pensando ad una raccolta firme per chiedere di abbandonare la società e tornare ad Amat. Gli importi denunciati dai residenti per le utenze domestiche variano da un minimo di 350 ad un massimo di 2500 euro per un periodo dai 4 ai 7 mesi.
Decine di lamentele sono già state recapitate agli uffici comunali e al sindaco di Diano Castello che avrebbe già contattato i colleghi del golfo dianese per trovare possibili soluzioni.
Nel frattempo i residenti stanno pensando, per protesta, di non pagare le bollette, in alcuni casi quintuplicate, e di rivolgersi alle associazioni di consumatori.
“Non siamo vacche da mungere – commentano i residenti -, l’acqua è un bene primario e pubblico, queste tariffe sono insostenibili. Chiediamo alla politica di intervenire per risolvere questa situazione. Non staremo buoni a guardare e farci spremere ancora una volta senza reagire”.
Un vero e proprio tam tam su whatsapp che potrebbe trasformarsi in un presidio sotto presso i comuni o alla prossima riunione del consiglio provinciale.