Avevano detto che sarebbe stato “sorprendente” e così è stato. Una serata ricca di musica di generi molto diversi, dal rap al bel canto, ma non solo. Si sono alternati momenti di vero e proprio show ad altri di profonda riflessione e di commozione.
Sanremo 2020: ecco la cronaca della prima serata
Si alza il sipario
Ad aprire il festival non è stato Amadeus, bensì Fiorello vestito da prete che non ha risparmiato battute per nessuno.
“Sono vestito da Don Matteo – ha scherzato – l’unico Matteo che funziona in Italia”.
E ha ripreso ancora una volta le polemiche contro Amadeus delle ultime settimane. “Si è messo contro tutti, le donne, gli uomini, tutta la politica – ha affermato – Qualcuno doveva aiutarlo, le Sardine sono troppo occupate. Io sarò al suo fianco.
I duelli tra le prime 4 nuove proposte
La gara è iniziata con i duelli delle nuove proposte. La prima sfida ha visto confrontarsi gli Eugenio in via di Gioia con “Tsunami” e Tecla con “8 marzo”. Il gruppo ambientalista, che ha raggiunto Sanremo in bici, ha acceso subito l’Ariston con un ritmo originale e frizzante. La canzone di Tecla, però, ha conquistato la giuria demoscopica ed è volata dritta in semifinale.
Il secondo duello ha visto vincere “Vai bene così” di Leo Gassman contro “Due di noi” di Fadi.
Tiziano ferro Nel blu dipinto di blu
Inizia la gara dei big
Ad aprire la gara, come annunciato, è stata Irene Grandi, con “Finalmente io”, seguita da MarcoMasini, con “Il confronto”, che è tornato a Sanremo celebrando i 30 anni di carriera.
Sul palco è salita poi Rita Pavone che, nonostante i 74 anni, ha dimostrato grinta da vendere, con la sua “Niente, Resilienza 74”, facendo scattare la standing ovation del teatro.
Rula Jebreal e Diletta Leotta
Le prime due donne del festival a condurre la serata insieme ad Amadeus sono state Diletta Leotta e Rula Jebreal.
“Stasera cerchiamo tutti noi di fare un passo in avanti – ha scherzato Rula alla sua entrata, punzecchiando Amadeus – cerchiamo di non fare gaffe”.
Achille Lauro si spoglia
A stupire tutti è stato Achille Lauro, entrato con i piedi scalzi e uno dei suoi tipici look eccentrico. L’abbigliamento iniziale è passato, però, subito in secondo piano dopo che…se l’è tolto. In perfetta sintonia con il titolo del suo brano”Me ne frego”, Lauro ha cantato in una mise proprio “fregandosene” di critiche e polemiche.
A seguire, si sono esibiti Diodato, con “Fai rumore”, Le Vibrazioni con Dov’è”, accompagnati da un interprete del linguaggio dei segni.
Albano e Romina
Ad annunciare la storica coppia Romina Power e Albano, è stata la figlia Romina Carisi che 33 anni fa era nel pancione di della mamma proprio su quel palco. Oltre alle loro canzoni più amate, Nostalgia , La Siepe e Felicità, Albano e Romina hanno presentato un nuovo inedito insieme dopo 25 anni,”Raccogli l’attimo”.
La commozione di Tiziano Ferro
È stato poi il turno di Tiziano Ferro che, dopo “Nel blu dipinto di blu”, si è emozionato sulle note di “Almeno tu nell’Universo” di Mia Martini. “È la prima volta che un uomo canta questa canzone – ha affermato con la voce rotta dall’emozione – Era il mio sogno”.
Dopodiché, è stato il turno di Anastasio con “Rosso di rabbia”.
Monologo di Diletta Leotta
Come promesso, anche Diletta Leotta ha affrontato il tema delle donne, a suo modo, parlando direttamente alla sua nonna seduta tra il pubblico e facendo auto-ironia. “Se non fossi bella col cavolo che sarei qui, vero?” ha affermato riferendosi alle tante polemiche che si sono riversate su di lei nelle ultime settimane.
Dopo l’esibizione intensa del cast del film “Gli anni più belli” di Muccino, si è esibita Elodie, con “Andromeda”, canzone scritta anche da Mahmood, il vincitore del Festival 2019.
Monologo Rula Jebreal
Toccante e profondo il monologo di Rula Jebreal. Due libri, davanti, uno nero e uno bianco, per rappresentare da una parte la cruda e dura realtà che ancora milioni di donne vivono ogni giorno in tutto il mondo, e dall’altra le parole di canzoni che sognano un mondo migliore, fatto di parità e diritti.
“Crescendo in un paese di guerra, ho imparato a credere nelle parole e non ai fucili – ha affermato Rula – per cercare di rendere un posto migliore, anche per le donne”.
“Mia madre quando avevo 5 anni si è suicidata dandosi fuoco – ha raccontato – perché voleva liberarsi del suo corpo, teatro di tortura, stuprata e violentata. Chi ha violentato mia madre per anni aveva le chiavi di casa.
È il momento che le parole non siano solo cantate ma vissute – ha concluso – Chiedete pure com’erano vestite le conduttrici di Sanremo, ma non chiedete più a una donna stuprata com’era vestita quella notte”.
La gara è poi proseguita con Bugo e Morgan con “Sincero”, Alberto Urso con “Il sole a Est” e Riki con “Lo sappiamo entrambi”.
Emma esce dall’Ariston per esibirsi in piazza Colombo
Per la prima volta nella storia del Festival, una cantante, Emma, è uscita dal teatro per andare a esibirsi sul palco di piazza Colombo, accolta con grande entusiasmo dai fan presenti.
Gessica Notaro e la canzone contro la violenza sulle donne
Infine, gli ultimi ospiti. La faccia e il cuore”, il “manifesto” contro la violenza sulle donne. Così è stata presentata la canzone cantata da Gessica Notaro e Antonio Maggio, coautore del brano con Ermal Meta.
Ultimo concorrente ad esibirsi è stato Raphael Gualazzi con “Carioca”.
La classifica parziale
- Le Vibrazioni
- Elodie
- Diodato
- Irene Grandi
- Marco Masini
- Alberto Urso
- Raphael Gualazzi
- Anastasio
- Achille Lauro
- Rita Pavone
- Riki
- Bugo e Morgan