“Sono alta 1,52 cm, ma quando sono sul palcoscenico mi sento alta 2 metri. Io canto per me stessa“. Lo ha affermato Rita Pavone in sala stampa.
Dopo la sua esibizione di martedì sul palco dell’Ariston del Festival di Sanremo 2020, Rita Pavone tornerà a cantare questa sera per un duetto con Amedeo Minghi.
Sanremo 2020: Rita Pavone in sala stampa
“Ho preso il premio alla carriera 3 anni fa – ha raccontato Rita Pavone – ma la standing ovation di ieri mi ha emozionato.
Voglio essere ricordata per chi sono oggi, non per quella che cantava la “Pappa del pomodoro” o “Il ballo del mattone”. Queste canzoni mi hanno dato tanto e mi hanno fatto guadagnare tanti soldi, ma ho ancora tante cosa da dire. Il signore sta pensando alla mia faccia, ma non a quello che ho dentro. Vi romperò ancora le scatole.
Il matrimonio con Teddy Reno? Preferisco aver avuto momenti difficili, ma aver avuto tanta gioia, a marzo festeggiamo 52 anni di matrimonio.
10 anni fa, quando ho finito un contratto discografico ho detto addio alla canzone. Ho vissuto 5 anni senza problemi, tra mojito e riposo. Poi ho ricominciato a fare quello che mi dà tanta gioia. Perché privarmene?
L’energia credo che sia un dono divino. Non so da dove provenga. Sono alta 1,52 cm, ma quando sono sul palcoscenico mi sento alta 2 metri. Io canto per me stessa.
Voglio mettermi in gioco e perché ci sono delle cose che posso dire e relegarmi solo a un passato glorioso non lo trovo giusto. Mi aspetto solo di lasciare un’impronta.
La resilienza è qualcosa nella vita di tutti i noi. Arriva il giorno che tu hai bisogno di avere un sostegno. Tutti noi riceviamo dei cazzotti in faccia, però li prendiamo e cerchiamo di resistere all’urto.
Amadeus ha saputo non guardare gli anni sul mio viso, ma guardare a quello che avevo da dire”.
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