“È un nome strambo, bislacco, adesso guardando indietro ce lo portiamo nel cuore”. Lo hanno raccontato i Pinguini Tattici Nucleari in sala stampa, all’indomani della terza serata del Festival di Sanremo 2020.
Sanremo 2020: Pinguini Tattici Nucleari
“Veniamo tutti da storie di bullismo e ci servivano mondi dove “sfangare” la nostra adolescenza, come i fumetti e la musica. Questo Sanremo è la nostra “vendetta” o “risposta” a quegli anni in cui eravamo gli “sfigati”.
Se sai usare bene i social riesci a capire il vero feedback, c’è un contatto diretto.
La più grande conquista per noi sarebbe riuscire ad essere a-temporale. Le canzoni di De Andrè, Dalla, Guccini e altre, anche se si riferivano a tempi precisi passati, a un certo punto diventano figure retoriche. Ci insegnano anche tanta tecnica. La tecnica unita al sentimento giusto ti rende immortale.
Il nome della band
Il nome? Sappiamo che è una birra. Eravamo ragazzini, avevamo visto questo nome in un menù di un pub e ci è piaciuto. Spesso le cose più grandi nascono davanti a una birra. È un nome strambo, bislacco, adesso guardando indietro ce lo portiamo nel cuore.
Ci paragonano agli “Elio e le storie tese”? Li stimiamo tantissimo, è un onore. Sono musicisti straordinari.
Medley
La prima lettura nella scelta è di tipo temporale. Poi ci sono scelte tecniche e una certa idea di crescita. All’inizio dice che è piccolina, poi salirò e poi la potenza di tracotanza di Rolls Royce. Questo era il macro senso di lettura, anche se è più difficile da comprendere. È stato un lavoro di mesi.
Indie
Se ci sentiamo Indie? Siamo “indiecisi”. Per anni siamo stati caldamente invitati a far parte di questo genere. Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione di questa scena. Noi abbiamo sempre continuato a fare la nostra musica, preoccupandoci di quello che c’era dentro i nostri album, senza pensare a quello che c’è fuori.
La diretta
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