“Morgan ha cominciato a insultarmi prima di salire sul palco. ‘Figlio di…’, ‘Che cazzo vuoi…’, ‘Sei uno sfigato’, ‘sei una merda’, ‘dilettante’, ‘non vali un cazzo'”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa Bugo, per far luce sulla sua decisione di abbandonare il palco del Festival di Sanremo interrompendo l’esibizione con Morgan.
Sanremo 2020: dopo la lite con Morgan, parla Bugo
“Sono qua a giustificare la mia buona fede nei confronti di Morgan e la bontà del progetto che volevo fare con lui in onore di amicizia e stima.
La canzone era la mia. Morgan è intervenuto magnificamente con la sua voce. Da amico ho deciso di affidare a lui la decisione sulla scelta della canzone nella serata dei duetti. Ha scelto Canzone per te di Sergio Endrigo. Mi chiese di dirigere.
Da li la cosa è degenerata, sulla questione dell’arrangiamento. C’erano delle cose che non tornavano. Mi sono trovato a fare una canzone che non sapevo neanche la versione che dovevo fare. Come potevo cantare una versione che non avevo neanche provato. Avete visto il risultato. Secondo voi ero felice dopo quella sera?
E poi arrivano i fatti di ieri sera. Io sono arrivato come sempre puntuale. Pronto per salire sul palco, contento. Conosco Morgan da 17 anni. Avevamo discusso, ma non sono uno che si lega le cose al dito. Volevo salire sul palco e dimostrare che l’amicizia era più forte, difendere Morgan fino alla fine.
Ieri sera Morgan arriva poco prima dell’esibizione. Prima di salire sulla rampa finale, Morgan ha iniziato a fare battute. Era agitato dalla sera prima. Io gli ho detto, ‘dai Marco basta, andiamo a divertirci’. Volevo smorzare i toni.
Facciamo per salire sulle scale e Morgan ha cominciato a insultarmi. ‘Figlio di…’, ‘Che cazzo vuoi…’, ‘Sei uno sfigato’, ‘sei una merda’, ‘dilettante’, ‘non vali un cazzo’. Dritte secche, continuamente. C’erano due della Rai li. Non racconto favole.
Io non ho mai replicato. Ci tengo a sottolinearlo. Quando ci hanno chiamato, ero turbato. Io non sapevo se uscire, mi sono bloccato. Sono rimasto indietro per questo. Sono sceso anche io. Non ho visto i fogli in mano a Morgan, li ho visti quando li ha presi. Ha iniziato a cantare e ho pensato ‘che cazzo succede?’. Ho avuto la forza di non fare scenate, perché non è nel mio carattere. Non sapevo neanche cosa fare. Ho preso i fogli e ho pensato di andare via. E sono uscito.
Volevo scusarmi subito con Amadeus perché a me le pagliacciate non mi sono mai piaciute. Volevo uscire sul palco subito per dire qualcosa, chiedere scusa. Per il problema che avevo creato io. Non l’ho trovato, sono rimasto li con i ragazzi della Rai. Non ho più visto Morgan e non ci siano neanche più sentiti. Ho visto Amadeus poi solo nelle ore successive”.
Durante la conferenza stampa di Bugo, parla anche Valerio Soave della casa discografica Mescal per ricostruire quanto accaduto con Morgan al Festival di Sanremo. “Questa situazione è un delirio. Il problema fondamentale c’è stato in settimana – afferma Soave -. Morgan ha chiesto di poter firmare il pezzo, di poter arrangiare e creare la cover. Questa cosa è stata bocciata non da noi, ma dai musicisti. Lui ha detto che sono stato io a corromperli”.
Sanremo 2020: parla Valerio Soave (discografico, Mescal)
“Questa situazione è un delirio. Il problema fondamentale c’è stato in settimana. Morgan ha chiesto di poter firmare il pezzo, di poter arrangiare e creare la cover. Questa cosa è stata bocciata non da noi, ma dai musicisti. Lui ha detto che sono stato io a corromperli.
Mi è arrivata una proposta contrattuale in cui mi chiedevano 55mila euro più il controllo ai rimborsi della Rai, più l’ultima parola sugli arrangiamenti della cover e del pezzo. Delirante. Non si poteva cambiare un pezzo già presentato a Sanremo. È stato un ricatto a scopo di estorsione. Ho sempre difeso Morgan, mi appello alla coscienza delle persone che lo seguono. È una persona che non sta bene e va aiutato, è sempre stato in grande talento e soffro a vederlo così”.
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