Non era scontato che uno spettacolo musicale e coristico, la sera della finale del Festival di Sanremo in un piccolo teatrino parrocchiale, avesse successo. Invece salone pieno, molti spettatori in piedi e soprattutto emozioni, tante emozioni che solo la musica e il canto sanno a volte donare.
Tutto ciò grazie ad un pubblico di affezionati imperiesi e residenti della Valle Impero che il Coro ConClaudia, il Trio Ligues e la mezzosoprano Valeria Mela, sotto la guida appassionata di Margherita Davico, in poco più di tre anni si sono cuciti intorno ma anche grazie a nuovi curiosi spettatori.
Nel pubblico la consapevolezza, al termine dello spettacolo, che la bella musica non abita solo negli studi televisivi o nei grandi auditorium ma a volte anche nei saloni parrocchiali o nelle navate delle nostre chiese. La conferma che la nostra terra ponentina, pur essendo un territorio aspro, difficile, a volte indifeso, è ricca di piccoli tesori artistici che ne esaltano la vena musicale.
L’evento di sabato sera si è intrecciato inoltre alla volontà di esprimere vicinanza e solidarietà agli abitanti di Cenova (terra di antichi artisti: gli scalpellini dell’ardesia che han lasciato tracce ovunque su portali e chiese) colpiti duramente, dopo quelli di Lavina nel 2016, da un alluvione che li ha sconvolti e costretti ad allontanarsi dalle proprie case.
“Grazie, grazie di cuore a tutti gli artisti, al pubblico, alle tante donne del Coro e del Masci che hanno cucinato in modo prelibato per il buffet finale, alla parrocchia di Cristo Re che ci ha ospitato ed agli Amministratori del Comune di Rezzo presenti all’evento. Grazie a tutti”.