Mobilitazione di protesta di Cittadinanza Attiva, a pochi minuti dall’inizio dell’incontro pubblico di presentazione del progetto del nuovo ospedale (il cosiddetto Ospedale Unico), che verrà realizzato a Taggia, contro la chiusura dei nosocomio di Imperia e Sanremo.
L’incontro con la cittadinanza imperiese, in programma questo pomeriggio all’auditorium della Camera di Commercio, sarà l’occasione per illustrare il progetto del nuovo ospedale e la rete dei servizi sociosanitari e di emergenza della Provincia di Imperia.
L’intervista a Mauro Manuello – Cittadinanza Attiva
“Siamo qua per ricordare all’assessore Viale e al sindaco Scajola che rappresentiamo 20 mila firme di cittadini imperiesi.
Alla Viale avevamo proposto mesi or sono, e ha accettato, di costituire una commissione civica partecipata. Un tavolo rotondo con tutte le associazioni, per discutere di questo progetto che è allo stadio di studio di fattibilità.
Non lo ha fatto, ci dispiace, ci ha tradito. Oggi glielo ricorderemo.
Di questo studio di fattibilità si sanno pochissime cose. Hanno fatto vedere alcune slide, ma non c’è niente di sicuro e preciso.
Abbiamo costituito una commissione tecnico scientifica, e la abbiamo anche offerta, ma è stata rifiutata. La commissione ha elaborato dei documenti che rendiamo pubblici.
Sono documenti che affrontano questo progetto, l’aspetto dell’ospedale, l’aspetto tecnico sanitario e l’aspetto finanziario.
Se verrà realizzato dovrebbe costare circa 225 milioni di euro da parte dell’Inail e altri 50-60 milioni, perchè l’ASL 1 vorrebbe svendere l’opsedale di Imperia, vlla Spinola e l’ospedale Borea. Il ricavato, a detta di Prioli, sarebbero utilizzate per l’attrezzatura di questo ospedale.
Sappiamo che il bilancio della Regione Liguria ha un buco di 50 milioni di euro. Qui i conti non quadrano.
Vogliamo essere molto vicini alla Corte dei Conti e molto vicino alla Procura della Repubblica. Ci auguriamo che non ci siano illeciti. Sarà un documento di Cittadinanza Attiva.
Ecco il volantino di protesta di Cittadinanza Attiva
- NO ALLA CHIUSURA DEGLI OSPEDALI DI IMPERIA E SANREMO
- NO ALLA LORO “S” VENDITA O CARTOLARIZZAZIONE
- NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’OSPEDALE DI BORDIGHERA
“Il nuovo ospedale previsto a Taggia accorperà gli stessi reparti attualmente esistenti ma non sembra contemplata la Chir Vascolare!!! Il numero di posti letto , comprendendo quelli di Bordighera non ancora completamente definiti, saranno ben al di sotto di quelli previsti dal decreto Balduzzi ( 3 letti per acuti x 1000 abitanti e 0,7 letti di riabilitazione x 1000 abitanti su una popolazione provinciale di circa 213.500 abitanti).
L’unico Pronto Soccorso (PS) con DEA di 1° livello nell’intera provincia richiederà tempi di raggiungimento ancora più lunghi da parte di cittadini, auto mediche e ambulanze , Specie per i pazienti che risiedono nelle vallate o nel comprensorio imperiese e dianese.
A maggiori percorrenze , a causa della scadente viabilità , saranno costretti quanti si ricoverano o i loro parenti nel momento che andranno a visitarli o assisterli. Questa nuova struttura di per sé, non risolverà il problema delle liste di attesa per visite specialistiche , esami strumentali , interventi chirugici in elezione di Day Surgeri, attese in Pronto Soccorso .
Dove andranno gli ambulatori presenti negli attuali presidi Ospedalieri di Sanremo e Imperia che non troverebbero spazio nei palasalute esistenti ( Baragallo e Palafiori a S. Remo e via Acquarone a Imperia ) ?
Dunque non si capisce perché questo nuovo ospedale dovrebbe ridurre le fughe di pazienti fuori Regione. Il costo dell’opera previsto è di 225 min di euro esclusi arredi , attrezzature mediche , dotazioni per quasi 43 min di euro.
Chi pagherà ? L’assessore Sonia Viale parla di un finanziamento da parte dell’Inail . Ma su quale progetto visto che l’iter è semplicemente allo studio di fattibilità ? Con un tasso d’interesse annuo non inferiore al 2.5 %, per la sola opera muraria , l’ASL 1 imperiese dovrà pagare oltre 9 mln di euro l’anno per 25 anni !!!
Tutti soldi che saranno sottratti ai servizi . È alla fine dei 25 anni siamo sicuri che l’opera passerà di proprietà dell’ASL o sarà necessaria un ulteriore somma di denaro pubblico per il riscatto dello stabile ?
Anche che dal punto di vista turistico la perdita di un ospedale in un comprensorio come quello imperiese di almeno 60mila abitanti è un fattore negativo in considerazione della nostra tipologia di turismo ( prevalentemente fatto di anziani e famiglie ) le risorse finanziarie nel personale medico e Invece di indebitarsi , L’ASL1 dovrebbe investire infermieristico , sempre più carente, per abbattere le liste di attesa e garantire più assistenza sul territorio e al domicilio , nell’adeguamento dei posti letto di riabilitazione ancora insufficienti, nella medicina preventiva , nella formazione e nell’innovazione tecno-farmacologica”.