“Il caso dei lavoratori della Ottagono – scrive il dipartimento ambiente e territorio di Rifondazione Comunista – non è che una delle infinite emergenze e negatività che la tipologia di raccolta rifiuti da sempre privilegiata in Provincia (discarica ed inceneritore fuori provincia con la speranza che il futuro biodigestore di Taggia, prima o poi, si mangi un po’ di “umido”) si porta dietro, accanto a costi del tutto insostenibili per i comuni (alcuni dei quali con la nuova gestione hanno visto più che raddoppiare i costi che dovranno scaricare sui cittadini), ad una differenziata che grida vendetta per la esiguità e la inefficienza, una sporcizia indecorosa per città e villaggi (“a vocazione turistica”), una deresponsabilizzazione dei cittadini che cresce con la crescita dei costi e il peggioramento del servizio.
A tutto ciò si poteva e, ovviamente, si doveva, ovviare con la raccolta porta a porta ed imboccando decisamente la consolidata strategia rifiuti zero, che pur essendo realizzata anche da molte metropoli nel mondo, è particolarmente agevole nelle città medie e nei piccoli paesi. A fronte del costo di acquisto per un solo compattatore di circa 300.000 € e di un costo gestionale per lo stesso di diverse migliaia di € ogni mese, si sarebbero create decine di posti di lavoro, un servizio efficiente ed ambientalmente compatibile, ed un progressivo calo dei costi per i cittadini.
Così, invece, quella stessa miope visione politica che caratterizza questa amministrazione ha pervicacemente seguito, in sede provinciale, una strada vecchia, inquinante, costosa ed inefficiente: almeno, a livello comunale e comprensoriale, si ponga mano a reintrodurre quei lavoratori, come quelli della cooperativa ottagono, in grado quanto meno di alleggerire le problematiche del sistema.
Poichè purtroppo la tipologia della raccolta dei rifiuti targata Tradeco NON contempla il sistema ” porta a porta ” , ma la distribuzione di voluminosi moduli con più cassonetti , si porrà il problema di come gestire la raccolta in frazioni o piccoli comuni dove ci sono strade strette tipiche dei centri storici del nostro entroterra . Proprio in tali realtà sarebbe di grande utilità il lavoro svolto dagli operai dell’ Ottagono con la dotazione ad esempio di piccoli furgoni. La nostra vicinanza e solidarietà verso i lavoratori dell’ Ottagono passa attraverso una proposta sostenibile di piena occupazione e non di soluzioni lavorative al ribasso come prospettato in questi giorni da altri soggetti”.