Nove mesi di carcere, pena sospesa, e 300 euro di multa. È questa la sentenza, pronunciata oggi in Tribunale a Imperia dal giudice Francesca Minieri, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati l’ex dipendente del Comune di Imperia Alberto Carli, 61 anni, accusato di truffa.
Il PM Enrico Cinnella Della Porta aveva chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi di carcere, mentre l’avvocato della difesa, Ersilia Ferrante, aveva chiesto l’assoluzione definendo le prove contro Carli “lacunose”. Il Comune di Imperia, costituitosi parte civile, era rappresentato dall’avvocato Stefania Uva.
Assenteismo, ex dipendente comunale condannato per truffa: la storia
Secondo l’accusa, Carli, durante l’orario di lavoro, si sarebbe assentato “senza alcuna valida motivazione dal luogo di esercizio delle sue mansioni, omettendo di timbrare il cartellino marcatempo, inducendo in errore il dirigente del Settore, e procurandosi un ingiusto profitto patrimoniale pari alle ore di stipendio maturate per i periodi non effettivamente lavorati, con conseguente danno patrimoniale per il Comune di Imperia”.
Alberto Carli aveva vinto la causa civile contro il Comune di Imperia per il licenziamento seguito ai fatti contestati. Il Tribunale del Lavoro aveva stabilito “l’inefficacia del licenziamento” ordinando al Comune il reintegro e condannando l’ente. Il motivo? Un vizio di natura procedurale relativo alla comunicazione dell’avvenuto licenziamento, ritenuta “non prevista dalla legge”. Licenziamento che il Tribunale ha definito “orale” in quanto ” non confortato da un provvedimento formalmente valido”. In pratica Carli fu licenziato dall’oggi al domani senza nessun preavviso.
La sentenza
Oggi, Alberto Carli è stato condannato a 9 mesi di carcere e a 300 euro di multa, oltre al pagamento di una provvisionale di 2 mila euro di risarcimento danni al Comune di Imperia e al pagamento delle spese legali. Per quanto concerne il risarcimento danni complessivo è da quantificarsi in sede civile.