Aveva riportato una serie di condanne per gravi episodi di maltrattamenti endofamiliari ed aggressioni (verbali e non solo) nei confronti delle Forze dell’Ordine. Ora che le condanne sono tutte divenute definitive, per un 43enne imperiese si sono aperte le porte del carcere, dove è stato condotto dai poliziotti della Squadra Mobile di Imperia, che lo hanno rintracciato nel centro cittadino.
Condannato a 4 anni e mezzo di carcere, 43enne imperiese arrestato dalla Polizia
I fatti, per i quali è stato condannato complessivamente a circa quattro anni e mezzo di reclusione, sono risalenti negli anni.
Già nel 2012 la Volante era intervenuta presso l’abitazione del predetto, il quale si era barricato in casa, con la moglie ed il figlio di appena 5 anni, imbracciando un mitra ed impugnando una pistola. Gli operatori erano riusciti ad immobilizzarlo, constatando che si trattava di armi da “soft air”, ma l’uomo aveva aggredito gli agenti con ripetute ingiurie e minacce.
La donna, stanca delle sempre più continue e gravi angherie che era costretta a subire da tempo, aveva formalizzato denuncia per maltrattamenti in famiglia, evidenziando un crescendo di aggressività davvero preoccupante, dovuto anche all’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Nell’anno 2015 era poi stato arrestato per resistenza, oltraggio minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia: nel corso di un posto di controllo, il suo veicolo era stato notato svoltare repentinamente e dallo stesso era scesa una donna in lacrime, impaurita, la quale aveva riferito che per tutto il tragitto era stata minacciata di morte e picchiata dall’uomo alla guida.
Quest’ultimo era sceso immediatamente dal mezzo ed aveva intrapreso un alterco con i militari, passando anche alle vie di fatto, venendo pertanto ammanettato ed arrestato.
L’attività investigativa aveva disvelato i maltrattamenti posti in essere ai danni della compagna, a cui l’arrestato imponeva un regime di vita vessatorio, mortificante e insostenibile, anche percuotendola violentemente, ingiuriandola ed umiliandola, noncurante addirittura dello stato di gravidanza della donna.