23 Novembre 2024 16:09

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23 Novembre 2024 16:09

Due Ruote per l’Africa: un viaggio per portare un sorriso, l’imperiese Francesco Belgrano. “Realtà difficili, ma grandi emozioni” / Le immagini

In breve: "In futuro? Mi piacerebbe continuare a fare viaggi di solidarietà, sono sempre aperto a nuove idee". Il viaggio di Francesco Belgrano in Africa.

“Non sempre il viaggio è stato facile, ma ne è valsa la pena”. Così racconta l‘imperiese Francesco Belgrano di ritorno dal viaggio realizzato nell’ambito del progetto “Due ruote per l’Africa”, per portare vestiti, medicine e materiale utile a bambini e famiglie in difficoltà.

Due ruote per l’Africa: il viaggio in Sierra Leone

Il progetto, intitolato “Due ruote per l’Africa”, ideato dagli imperiesi Francesco Belgrano e Riccardo Ghigliazza, con la collaborazione di Franco Maragliotti, aveva come obiettivo quello di aiutare gli abitanti della Sierra Leone.

Al ritorno a Imperia, Francesco ha raccontato a ImperiaPost la sua esperienza, tra sorrisi e difficoltà, vissuta attraversando l’Africa.

“Dopo l’arrivo in Sierra Leone con Franco Maragliotti – ha raccontato Francesco – mi sono fermato 5 giorni insieme a lui a Freetown. Ho visto il suo progetto e i ragazzi che lavorano con lui, è stato molto interessante. Ho incontrato diversi padri missionari per conoscere le loro battaglie quotidiane. Ad esempio, ho conosciuto padre Maurizio che si occupa del recupero dei ragazzi di strada, dalla crescita all’istruzione.

Dopodiché – ha continuato – ho cominciato il mio viaggio di risalita, distribuendo il materiale che avevo portato con me, medicine, vestiti, maglie dei calciatori per i bambini e fondi.

Ho poi incontrato padre Ignazio, che ha un ospedale dove ogni giorno vengono curati tantissimi bambini in difficoltà.

In Senegal, invece, ho conosciuto online un ragazzo di Torino, che fa volontariato proprio lì, prestando soccorso ai bambini e ai ragazzi che hanno avuto un destino difficile, soli, costretti a chiedere l’elemosina, in situazioni terribili. È stato molto toccante. 

A Dakar – ha proseguito – ho incontrato padre Dominique. Mi ha raccontato della guerra civile tra Senegal e Mauritania, tra violenza, droga e soprusi. È stato sconvolgente sentire queste storie. Ci sono ancora dei luoghi off limits perché sottoterra ci sono le bombe.

Non sempre il viaggio è stato facile – ha aggiunto –Sono caduto in moto, sono rimasto senza benzina nel mezzo del nulla, ma grazie all’esperienza e grazie all’incontro di persone molto gentili, sono riuscito a cavarmela. Ne è valsa la pena, perché ho scoperto nuove realtà e nuove storie, e sono riuscito a portare qualche sorriso anche solo con quel poco che ho potuto donare.

In futuro? Mi piacerebbe continuare a fare viaggi di solidarietà, sono sempre aperto a nuove idee”.

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