“Le associazioni potrebbero trovarsi nella spiacevole condizione di dover interrompere loro malgrado il servizio, non disponendo degli strumenti minimi di tutela del personale”. Lo scrivono i responsabili dell’ ANPAS Liguria, della CRI Liguria e della Cipas, in riferimento alle misure di prevenzione legate all’emergenza coronavirus.
Coronavirus: l’allarme delle pubbliche assistenze
Si sono rivolti direttamente al Dipartimento regionale di Emergenza Urgenza e ad Alisa (Azienda sanitaria della Regione Liguria) i responsabili di Anpas, CRI e Cipas per far presente le difficoltà nell’approvvigionamento dell’occorrente per la prevenzione e la sicurezza per il personale delle pubbliche assistenze. Problema, questo, che potrebbe causare l’interruzione del servizio, con tutte le conseguenze del caso.
“In relazione alla situazione determinatasi in funzione della diffusione del CoViD 2019 – scrivono in una lettera rivolta al Dipartimento regionale di Emergenza Urgenza e ad Alisa – vista la circolare 5443 del 22/02/2020 nonché l’ordinanza emessa dal Presidente della Giunta Regionale Regione Liguria, si richiede con la presente di fornire precise indicazioni circa le misure di prevenzione da adottare nell’ambito del servizio di soccorso e trasporto sanitario svolti per conto del S.S.R., anche mediante l’aggiornamento della nota contenente le procedure e le misure di prevenzione diffusa in data 29 gennaio che, in conseguenza dei provvedimenti sopra richiamati, deve ritenersi almeno in parte certamente superata.
Si segnala come il perdurare della situazione e l’elevarsi dell’adozione delle misure di protezione e prevenzione nei casi anche solo potenzialmente a rischio venga segnalato il progressivo e ormai prossimo esaurimento dei presidi di protezione e prevenzione occorrenti agli interventi in questione che peraltro non risultano agevolmente reperibili attraverso i consueti canali di approvvigionamento.
Qualora non si provveda a rifornire tempestivamente le associazioni di congrua quantità di dispositivi di protezione e prevenzione di cui alla circolare Ministero della Salute n.5443 del 22 febbraio u.s., si evidenzia sin d’ora che le associazioni potrebbero trovarsi nella spiacevole condizione di dover interrompere loro malgrado il servizio, non disponendo degli strumenti minimi di tutela del personale con grave pregiudizio del sistema di emergenza/urgenza territoriale.
Confermando ancora una volta la massima disponibilità, impegno e collaborazione di tutta la rete associativa per affrontare con senso di responsabilità la situazione emergenziale in corso si resta in attesa di cortese e sollecito riscontro”.