5 Novembre 2024 09:16

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5 Novembre 2024 09:16

Coronavirus: Toti. “19 casi in Liguria. Scuole? Decideremo domenica se riaprirle”

In breve: L'aggiornamento del governatore Giovanni Toti sulla diffusione del Coronavirus nella regione Liguria.

“La decisione sull’apertura delle scuole arriverà nella giornata di domenica”. Lo ha annunciato il governatore Giovanni Toti, nell’ambito dell’aggiornamento sulla diffusione del Coronavirus nella regione Liguria.

Al momento, sono 19 i casi positivi in Liguria, provenienti dal cluster di Alassio e da La Spezia, mentre sono 580 le persone sotto sorveglianza attiva. Nel dettaglio, Asl1: 26, Asl2: 242, Asl3: 51, Asl4: 44, Asl5: 217.

Giovanni Toti

“I casi sono 19 in Liguria.  La buona notizia è che derivano tutti dai medesimi casi che già conoscevamo, o dall’area di Alassio o dal caso di Spezia. Non ci sono ulteriori focolai all’interno della regione Liguria. Questa è una buona notizia che ci consentirà nelle ore a venire, in accordo con il Governo e le altre Regioni, di ragionare sui provvedimenti da estendere alla settimana prossima e quali, eventualmente, essere tolti.

È chiaro che utilizzeremo l’evolversi della situazione clinica per prendere le decisioni. Sull’apertura delle scuole, così come i teatri, la decisione arriverà nella giornata di domenica, perché domani e dopodomani prevediamo degli sviluppi.

Se rimangono i tracciati come in questi giorni, prenderemo delle decisioni, altrimenti altre. Mi scuso se le decisioni arriveranno all’ultimo minuto, ma dobbiamo prendere le scelte sulla base di dati noti.

Il caso più difficile è il caso di Alassio. Alcuni degli ospiti sono ricoverati al San Martino di Genova, dove sono stato questa mattina e ho incontrato alcuni pazienti in sicurezza. Le persone in albergo non sono nelle migliori condizioni per la sorveglianza attiva. Stiamo facendo il possibile per alleviare il disagio delle persone. Le pulizie verranno fatte con una ditta specializzata. Abbiamo chiesto il supporto della Croce Rossa. Stiamo già eseguendo i tamponi su tutto il gruppo Asti, in modo tale che possano essere trasferiti nella regione Piemonte in caso di negatività. Siamo pronti a farlo già questa notte, stiamo aspettando notizie della regione Piemonte. La logica vuole che chi non ha bisogno di cure mediche faccia la quarantena nella sua abitazione o in strutture vicine.

Ieri sera ne abbiamo trasferiti 12 in regione Lombardia. Resta esclusa dalla procedura il gruppo di Codogno e Castiglione d’Adda perché sono zone rosse.

Il fatto che si continui a ragionare solo su due aree vuol dire che abbiamo tracciato la filiera, garantendo che non si verifichi una diffusione in maniera non controllata.

Le misure di contenimento che abbiamo preso la settimana scorsa, anche se dolorose, ci stanno aiutando per evitare la diffusione e per gestire la situazione.

Sorveglianze attive Asl1 26, Asl2 242, Asl3 51, Asl4 44, Asl5 217, per un totale di 580 persone”.

Sonia Viale

“Il nostro approccio è quello di dire le cose come stanno e non creare allarmismi. La giornata, oltre a continui contatti e con associazioni di categoria, è stata dedicata ad affrontare alcune preoccupazioni per una serie di normative che si succedono tra decreti legge, circolari ministeriali, ordinanze di protezione civile, decreti del consiglio dei ministri. Tutto questo crea confusione. Ad esempio, i certificati medici per i bambini che si assentano da scuola oltre 5 giorni. Le ultime notizie hanno creato sconcerto, perché sembra che debba essere portato un certificato medico anche per una settimana bianca. Niente di tutto questo. Daremo un’interpretazione corretta. Vogliamo rasserenare le famiglie che non andremo a creare un percorso burocratico per il rientro a scuola. 

Siamo molto concentrati sul fatto che questo fenomeno del coronavirus può avere una ricaduta sulle persone più fragili della nostra comunità. Dobbiamo introdurre delle modalità per interrompere della catena epidemica a tutela delle fasce più deboli”.

https://www.facebook.com/giovatoti/videos/866478463791797/

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