Lo scorso febbraio tramite il social network Facebook una donna di 49 anni originaria e residente a Sanremo prendeva contatti con una ragazza pugliese della provincia di Foggia per l’acquisto di due bambole “reborn”, del prezzo di circa 100 euro ciascuna.
Le due donne si accordavano sui dettagli della vendita tramite WhatsApp, ma al momento della consegna la merce giunta a destinazione non corrispondeva a quella richiesta: all’interno della scatola, al posto delle bambole, vi erano alcuni giocattoli, tra l’altro vecchi e rotti.
La signora acquirente cercava immediatamente di contattare la venditrice, ma quest’ultima non si faceva più trovare e da quel giorno non rispondeva più alle sue chiamate (il numero di telefono era quello su cui sino a quel momento avevano parlato).
La vittima si rivolgeva così al Commissariato di P.S. di Sanremo per sporgere denuncia.
I poliziotti, effettuati gli accertamenti del caso, appuravano che l’autrice della truffa era una giovane di 27 anni residente in provincia di Foggia, subito deferita in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.
È l’ennesimo segnale concreto dell’efficacia dell’azione di contrasto che la Polizia di Stato di Imperia ha da tempo avviato in materia di reati ai danni delle “fasce deboli” della popolazione e che proseguirà con forza ed impegno, unitamente alle sempre più capillari campagne di prevenzione.