5 Novembre 2024 05:16

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5 Novembre 2024 05:16

Coronavirus, mascherine “introvabili” e costi alle stelle, l’appello della Croce Bianca:”Il Governo ci dia un canale preferenziale per acquistarle”

In breve: Se la Germania ha bloccato l'export e la Francia ha requisito la produzione delle aziende in territorio d'oltralpe, in Italia i dpi mancano un po' dappertutto e le istituzioni, così come denuncia l'ordine dei medici, non sembrano in grado di fornire il necessario agli operatori socio-sanitari. 

Tre mascherine (due per gli operatori e una per il paziente) usa e getta con filtro FFP3 per ogni intervento, a prescindere dal tipo di patologia presunta anche perché il Coronavirus potrebbe essere asintomatico e allo stesso tempo infettivo. Un costo per i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) divenuto quasi insostenibile per le pubbliche assistenze imperiesi che non solo devono fare i conti con la lievitazione dei prezzi di mascherine, guanti e liquidi per disinfettare i mezzi e la strumentazione ma ora c’è anche il problema dell’approvvigionamento.

Se la Germania ha bloccato l’export e la Francia ha requisito la produzione delle aziende in territorio d’oltralpe, in Italia i dpi mancano un po’ dappertutto e le istituzioni, così come denuncia l’ordine dei medici, non sembrano in grado di fornire il necessario agli operatori socio-sanitari.

“Chiediamo alle istituzioni, al Governo, una via preferenziale per approvvigionarci dei dpi – spiegano dalla Croce Bianca di Imperia – perché siamo i primi che abbiamo a che fare con i potenziali contagiati e se dovessimo ammalarci noi, non saremmo più in grado di garantire il servizio. Abbiamo attivato un protocollo interno che dispone l’utilizzo dei DPI per tutti gli interventi, non sai mai chi e cosa potresti trovarti davanti. Lo abbiamo fatto anche per tutelare i dializzati e i malati oncologici che assistiamo. Ci attendiamo delle risposte in tempi rapidissimi per far fronte all’emergenza anche perché i volontari iniziano a chiedere ancora più tutele per loro stessi e per le rispettive famiglie. Chi è in prima linea, negli ospedali, tra le pubbliche assistenze sta dando tutto quello che può, ci aiutino a proseguire in questo nostro lavoro/missione”.

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