“È una situazione strana, improvvisa, e spaventosa. Da un giorno all’altro siamo piombate in un clima di incertezze. Costrette a stare a tenere chiusa quella che per noi era una seconda casa”. Inizia così la lettera aperta alle istituzioni di Nicole Aimale, titolare dell’asilo privato “Lallegrabrigata” di Porto Maurizio. Un appello a quelle istituzioni che al momento non hanno ancora attivato gli aiuti necessari per far fronte alle ripercussioni economiche del Coronavirus.
Coronavirus: l’appello alle istituzioni di Nicole
“Il nido, che accoglieva ogni giorni bambini sorridenti e chiassosi – prosegue Nicole -, è diventato un luogo spento e anche un po’ triste. Siamo tutte consapevoli che siano misure giuste, volte a garantire la salute di una Nazione intera. Abbiamo fatto un passo indietro, silenzioso e rispettoso. Abbiamo fatto un passo indietro in favore di un contenimento necessario.
Un passo indietro ma non per questo vogliamo stare indietro. Tutte noi, titolari di asilo nido privato, in questo momento ci sentiamo abbandonate da uno Stato che ci ha chiesto un aiuto ma non è in grado di aiutare noi.
Ci hanno lasciato sole davanti alle famiglie a cui siamo costrette a chiedere il versamento delle rette anche se sono alle prese con altri mille problemi, economici e gestionali.
E allora stiamo ore e ore a pensare a quali strategie adottare. Perché occuparsi di servizi sociali è sempre stato anche questo: accompagnare, mediare, venire incontro. È nella nostra natura. Siamo fatte così.
Non pensate sia facile per noi scrivere ai genitori che ci sarà qualcosa da pagare anche se le porte dell’asilo sono state chiuse. Non pensate che non ci sentiamo in colpa di insistere su questo.
Amiamo i nostri bambini e amiamo il nostro lavoro. Ce lo siamo costruito, lo abbiamo cresciuto con tanti sacrifici che ogni giorno vengono ripagati dalla fiducia dei genitori e dalle risate dei bambini.
Avevamo e abbiamo ancora dei progetti. Siamo pronte ancora a credere nel nostro futuro. Siamo certe che faremo insieme ancora grandi cose. Ma dovete aiutarci a sopravvivere nel frattempo. Dovete fare qualcosa per noi, non dimenticarci”.