“Tutto questo porta ad avere lunghe file davanti al negozio ed a pagarne le conseguenze sono quello che magari vengono una volta alla settimana stando delle ore fuori ad aspettare”.
Così si sfoga il dipendente di un supermercato di Imperia, che ha chiesto di rimanere anonimo per questioni di privacy, raccontando la sua esperienza in questo periodo di emergenza Coronavirus.
I supermercati, infatti, sono una delle poche categorie di attività rimaste aperte, come previsto dal decreto ministeriale, poiché necessari all’approvvigionamento di viveri e beni di prima necessità dei cittadini.
Il problema? Come testimonia il lavoratore, ci sarebbero molte persone che usano la motivazione di fare la spesa come un pretesto per poter uscire di casa, con tutte le conseguenze del caso.
Coronavirus: lo sfogo di un dipendente di un supermercato
“Io lavoro presso un supermercato del centro – scrive il lavoratore – e ogni giorno ci sono centinaia di persone che vengono per comprare 5 euro di spesa e soprattutto più di una volta al giorno.
Tutto questo porta ad avere lunghe file davanti al negozio ed a pagarne le conseguenze sono quello che magari vengono una volta alla settimana stando delle ore fuori ad aspettare.
Ci sono persone che entrano per prendere caffè alle macchinette automatiche.
Stiamo vivendo una situazione davvero di forte stress con orari estenuanti e volevo ricordare che noi non siamo né tutelati né altro e siamo continuamente in contatto con le persone.
Siamo qui per dare un servizio e non per dare la possibilità di uscire di casa.
Se continuerà così non ne usciremo mai”.