Roma – L’ex ministro Claudio Scajola ammette: “ho cercato di dare una mano a un ex parlamentare” è questo il succo dell’interrogatorio secretato dai magistrati reggini che lo accusano di aver favorito la latitanza dell’ex deputato Amadeo Matacena, condannato a cinque anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo quanto scrive il quotidiano “La Repubblica”, durante l’interrogatorio avvenuto nei giorni scorsi, Scajola, avrebbe ammesso di essersi adoperato per aiutare il suo ex collega parlamentare. “Mi sono adoperato per acquisire una conoscenza, ma quasi in veste da avvocato, provando a capire se vi erano possibilità di ricorrere a quello strumento (l’asilo politico a Beirut, ndr) per rispondere ad un amico con cui c’era una comunanza politica, un mio collega, un ex deputato del mio partito”.
Sempre il quotidiano diretto da Ezio Mauro rivela che Scajola si sarebbe adoperato per garantire alla moglie di Matacena, Chiara Rizzo, una collaborazione retribuita concessa dal deputato Ignazio Abrignani (Forza Italia), ex capo della segretaria politica di Scajola.