Imperia – Il fallimento della Porto di Imperia S.p.A., società incaricata della gestione dell’approdo turistico imperiese, ha aperto un nuovo fronte giudiziario. La Guardia di Finanza di Imperia, infatti, ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato, in alcuni casi in concorso, di bancarotta per distrazione e documentale che vede coinvolti molti degli ex amministratore della Porto di Imperia S.p.A. In verità, l’inchiesta aveva preso il via già alcuni mesi fa, ma il crack della società ha modificato gli scenari giudiziari.
Tra gli indagati figurano gli ex presidenti Pietro Isnardi, Gian Franco Carli, Paolo Calzia e Beatrice Cozzi Parodi, gli ex componenti del cda Roberto Rommelli (oggi vice presidente della Fondazione Carige), Francesco Bellavista Caltagirone, Andrea Gotti Lega e Delia Merlonghi di Acquamare srl, i commercialisti Davide Ferrari e Silvano Montaldo (quest’ultimo vice presidente della Provincia di Savona) , Sergio Roggero (dirigente del settore Affari Legali del Comune di Imperia) Carlo Conti (ex direttore generale della Porto di Imperia S.p.A.) e Marino Arimondi (ex consigliere comunale del Pdl).
Le Fiamme Gialle hanno consegnato nuova documentazione presso la Procura della Repubblica nei giorni scorsi, all’attenzione del Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta. Gli indagati, secondo fonti vicine all’inchiesta, sarebbero destinati ad aumentare, coinvolgendo anche soggetti esterni alla Porto di Imperia Spa.