“Leggere gli insulti di chi non mi conosce e soprattutto non conosceva il prezzo alle quali venivano vendute le mascherine mi ha fatto male, perchè da anni mi dedico ad aiutare chi è più sfortunato di me“.
Lo afferma C.I., che ha chiesto di rimanere anonimo per rispetto della privacy, il 50enne al quale, nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Imperia ha sequestrato 2.227 mascherine FFP2 e 37 confezioni di prodotti gel disinfettanti, custodite nella abitazione.
L’ipotesi di reato a carico del 50enne, titolare di una società bulgara di commercio on-line, è quella di manovre speculative su merci (Art. 501 bis C.P.), per aver fatto incetta ed occultato generi di prima necessità per l’emergenza sanitaria in corso, e di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (Art. 474 C.P.).
Per chiarire la sua posizione, C.I. ha deciso di rivolgersi alla Redazione di ImperiaPost.
Coronavirus, Imperia: parla il 50enne denunciato dalla Guardia di Finanza
“Mi chiamo C.I. e vendere online è il mio lavoro – racconta – con tanto di P.IVA e regolari fatture. Comprare e rivendere è il mio mezzo di sostentamento, non una manovra speculativa.
Queste righe sono in replica all‘articolo pubblicato da Imperia Post il 3 aprile 2020 (nota stampa della Guardia di Finanza di Imperia, ndr).
1) Le mascherine di tipo FFP2 con alto potere filtrante – assolutamente corredate di certificato CE – usate per la “manovra speculativa”, venivano, vengono e verranno da me vendute tra i 3,00€ ed i 5,00€ circa, in base a quantità e tipologia di cliente, come dimostrabile da fattura che invio alla redazione a testimonianza delle mie parole.
Alcune sono state donate alle forze dell’ordine, altre a famiglie con bambini disabili e ad anziani, ed altre ne verranno donate in futuro.
2) Leggere gli insulti di chi non mi conosce e soprattutto non conosceva il prezzo alle quali venivano vendute le mascherine mi ha fatto male, perchè da anni mi dedico ad aiutare chi è più sfortunato di me, come può testimoniare chi mi conosce: amici, vicini di casa, assistenti sociali, parroci, enti ed altri ancora.
3) I 2043 dispositivi con “certificato CE contraffatto” non sono contraffatti tranne che pochissimi campioni non destinati alla vendita, in quanto tutti corredati di regolare certificato CE che ho provveduto ad inviare al mio legale Avv. Marco Bosio del foro di Imperia, il quale ringrazio per la grande professionalità dimostrata.
Ringrazio anche la GDF di Imperia – continua – che ha semplicemente svolto in maniera scrupolosa il proprio dovere: ricordiamo tutti che con lo stipendio di un operaio ma con tante responsabilità in più e tra mille pericoli, sono sempre a vegliare sulle nostre teste, come angeli custodi.
A voi che leggete mi sento di dare un consiglio: state attenti ad acquistare mascherine online, le truffe ci sono sempre e ancora di più nei momenti di disperazione come questo. In generale, qualsiasi cosa acquistaste online usate pagamenti sicuri come PayPal con la funzione “acquista beni o servizi” e non “invia denaro ad amici”, in modo che se non vi venisse spedito nulla potrete bloccare il denaro e ottenerne la restituzione. Oppure acquistate sereni tramite Amazon, il quale protegge in maniera totale gli acquirenti.
Non pagate mai con ricariche postepay, moneygram o western union, perchè sono pagamenti che non danno garanzie a chi compera, ma solo a chi vende.
Un abbraccio virtuale a tutti – conclude – più forte a chi mi aveva insultato di più, perchè probabilmente ha più bisogno di amore”.