A poche ore di distanza dal crollo del ponte di Albiano Magra, al confine tra Liguria e Toscana, la Procura della Repubblica di Massa Carrara ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
Nel mirino degli inquirenti, in particolare, le ripetute segnalazioni, inviate all’Anas dal Sindaco di Aulla, sui segnali di instabilità del ponte, in particolare crepe e cedimenti.
Crollo ponte Albiano Magra: aperte tre inchieste
Procura
L’ipotesi di reato, contro ignoti, è disastro colposo. L’area dove è avvenuto il crollo è stata posta sotto sequestro. I Carabinieri sono al lavoro per ricostruire chi fossero i tecnici responsabili di Anas per la manutenzione e la vigilanza sul ponte.
Ministero dei Traporti
Il Ministero dei Trasporti ha affidato il compito di indagare sul crollo a un’apposita commissione di inchiesta. Entro trenta giorni dovrà fornire una dettagliata relazione. L’Anas, come si legge in una nota del Mit, dovrà fornire “l’intera documentazione riguardante la realizzazione dell’opera e la sua manutenzione e dare tutte le informazioni necessarie e il supporto tecnico per la ricostruzione dell’accaduto”.
Anas
L’Anas, ente gestore del viadotto dal 2018, ha avviato un commissione interna di indagine per accertare le dinamiche e le cause del crollo.
“Mi sono spolmonato nei solleciti” ha dichiarato il Sindaco di Aulla Roberto Valentini, sottolineando di aver inviato cinque lettere ad Anas.
In una delle risposte recapitate al primo cittadino toscano, Anas scriveva: “Il viadotto non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica. Non sono giustificati provvedimenti emergenziali”.
Anche dopo il crollo, Anas ha ribadito la propria versione. “Sopralluoghi e verificheperiodichenon hanno evidenziato criticità” istituendo una commissione interna di inchiesta.