“Sono il primo che giudica incosciente chi parte dalla Lombardia per scendere al mare durante questo periodo di emergenza Coronavirus, ma sono contro chi minaccia o istiga alla violenza”. A parlare è G., 52enne milanese, da oltre 20 anni legato a Imperia.
G., che ha richiesto di rimanere anonimo per motivi di privacy, è rimasto profondamente dispiaciuto per gli incitamenti all’odio e le minacce contenute nei commenti relativi agli ultimi fatti di cronaca inerenti turisti lombardi sanzionati per aver raggiunto l’imperiese senza le necessarie autorizzazioni previste dal Decreto Conte.
Coronavirus, Imperia
“Sono di Milano – racconta C.G. a ImperiaPost – ma sono legato a Imperia da oltre 20 anni, dato che il padre di mia mogli vive lì. Siamo sempre scesi ogni anno, anche con i nostri figli, che, nel tempo, si sono costruiti molte amicizie. Tantissime altre persone che conoscono hanno seconde case a Imperia e dintorni, e sono frequentatori abituali della riviera.
Da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus, ovviamente, io e la mia famiglia non siamo più scesi (siamo chiusi in casa dal 22 febbraio), per rispetto delle norme vigenti e anche per buon senso, nonostante mio suocero sia da solo.
Purtroppo, però, ho notato che molti cittadini di Imperia hanno iniziato a insultare lombardi e piemontesi a scatola chiusa, considerandoli la causa scatenante del virus in Liguria e tutti untori.
Voglio essere chiaro, sono il primo a dire che chi parte dalle altre regioni per andare al mare non solo infrange la legge, ma è anche un incosciente. Questo però non giustifica gli insulti, le minacce e l’istigazione alla violenza che leggo ogni giorno sul web e sotto gli articoli.
Ho letto commenti come “prendeteli a bastonate”, “ammazzateli”, “sequestrate case e auto”, “buttateli fuori a calci”, “quando scendete vi aspettiamo a braccia aperte”, “ho memorizzato la tua faccia”.
La situazione sta degenerando e sono molto preoccupato perché sono tantissimi i lombardi e i piemontesi che seguono le notizie di Imperia e, quindi, leggono i commenti. Temo che si possa creare una situazione di tensione che poi, quando (speriamo presto) l’emergenza finirà e ci si potrà di nuovo spostare, rischia di avere delle conseguenze. Magari qualcuno potrebbe passare dalle parole ai fatti.
So che non tutti gli imperiesi sono d’accordo con chi insulta e minaccia. Il mio appello è rivolto a tutti coloro che stanno scaricando il loro odio sul web. Cerchiamo di calmare gli animi e rendiamoci conto che siamo tutti sulla stessa barca. Non c’è differenza se chi viola le misure restrittive viene dalla Lombardia, dal Piemonte, da una qualsiasi città ligure o da Imperia stessa, tutti dobbiamo rispettarle. Niente giustifica le minacce e la violenza.
Ho sentito la Polizia Postale che mi ha consigliato di salvare i commenti con le minacce per denunciarne gli autori. Non l’ho ancora fatto, ma se continua così, potrei farlo.
Quando l’emergenza finirà saranno tanti i lombardi e i piemontesi che torneranno a frequentare a Imperia, alimentandone il turismo. Noi sicuramente verremo per prenderci cura di mio suocero, ma non so se, date queste ultime esperienze, avrò voglia di passarci ancora le vacanze”.