Si è concluso con il rientro nei ranghi degli “Uniti” il braccio di ferro tra presidente della Provincia Luigi Sappa con i suoi fedelissimi (assessori e parte dei consiglieri del Pdl e quelli della Lega) e il gruppo capitanato da Marco Greco del quale fanno fanno parte: Paolo Ceppi, Giovanni Battista Sajetto, Mauro Lanteri, Angelo Alberti, Gabriele Saldo e Gian Stefano Orengo. Poco prima delle 15 il presidente, dopo un confronto aperto con le parti in causa, ha deciso di protocollare la lettera di ritiro delle dimissioni presentate lo scorso 30 settembre. Gli “Uniti”, giunti in Provincia dopo l’ultimatum di Sappa hanno proposto delle modifiche al documento redatto da Sappa ma alla fine hanno deciso di dare fiducia a quest’ultimo firmando, assieme alla giunta e agli altri consiglieri di maggioranza, la dichiarazioni d’intenti.
La giunta, quindi, passerà da 7 a 5 assessori e probabilmente sarà composta da alcuni professionisti “esterni” alla politica. Tra gli assessori che rischiano maggiormente il posto ci sono l’assessore al bilancio Andrea Artioli e l’assessore alle pari opportunità Cristina Barabino. In forse, dopo la vicenda dei finanziamenti provinciali ai figli, anche l’assessore ai lavori pubblici Giacomo Raineri. Potrebbe saltare anche il vice presidente della Provincia Mariano Porro (Lega Nord).
Sappa ha annunciato che affiderà ad alcuni consiglieri delle deleghe e in questi caso gli “Uniti” potrebbero essere chiamati a occuparsi di temi come il turismo (Marco Greco) e i trasporti.
“Tutti hanno convenuto – ha detto il presidente della Provincia Luigi Sappa – che occorre cambiare marcia e dunque bisogna adeguare gli assessorati alle deleghe e quindi anche ridurli da sette a cinque. Già lunedì parleremo di concentrare e valorizzare le deleghe su alcuni assessorati e su professionalità già esistenti o su professionalità esterne. Occorre un legame tra il consiglio provinciale e i 67 sindaci della provincia. Su alcuni temi credo che si possa attivare un tavolo e una cabina di regia con tutti i componenti del consiglio, minoranza compresa. Il consenso e la fiducia dimostratami da tutti i componenti di questo assetto mi ha indotto a ritirare le mie dimissioni”.
Nelle immagini il documento firmato da tutti i gruppi che compongono la “nuova” maggioranza.