“In qualsiasi circostanza si può essere d’accordo o no su un argomento, ma non è attraverso l’odio l’uno verso gli altri che si può basare la vita e neanche l’economia. Anzi, attraverso il confronto costruttivo si potrebbe lavorare tutti in un’unica direzione per rendere migliore il posto che amiamo”.
Lo afferma Roberta Messina, 50enne torinese, fin dalla nascita legata a Diano Marina, dove, quando può, trascorre le vacanze nella sua seconda casa.
Roberta si riferisce, in particolare, alle esternazioni di odio nei confronti dei turisti piemontesi e lombardi che, in queste settimane di emergenza Coronavirus, si stanno purtroppo riversando sul web.
Non è la prima persona a sottolineare questi episodi. Recentemente ImperiaPost ha raccolto la testimonianza di un 50enne milanese, frequentatore di Imperia da 20 anni, rimasto profondamente amareggiato da alcuni commenti comparsi online.
Coronavirus, Diano Marina: l’amarezza di Roberta, 50enne torinese
“Vivo in centro a Torino, ma sono legata a Diano Marina da quando sono nata – racconta Roberta a ImperiaPost – anzi, la prima volta che sono venuta ero ancora nel pancione di mia madre. Questo per spiegare che quindi sono 50 anni che frequento questa bellissima cittadina e ne sono innamorata.
Per questo motivo non trovo tollerabile l’atteggiamento di alcune persone, non di tutti ovviamente, che non perdono l’occasione per scagliarsi contro gli altri, in particolare contro chi viene da “fuori”. Purtroppo sono anni che noto che ogni volta che si prova a sollevare una critica costruttiva su qualsiasi argomento, dall’acquedotto alla nuova stazione, dal decoro pubblico al progetto del palacongressi sul molo delle Tartarughe, c’è sempre qualcuno che reagisce malamente dicendo ad esempio: “Se non ti va bene come stanno le cose resta a casa tua”.
La stessa cosa sta succedendo anche durante l’emergenza Coronavirus che stiamo vivendo. Mi è capitato di dire la mia opinione sui social e ho visto reazioni davvero intollerabili. Ad esempio, parlando della possibilità dell’utilizzo del plexiglas in spiaggia, argomento di cui si sta dibattendo negli ultimi giorni in tutta Italia, qualcuno ha risposto: “Fatelo, così vi potete cuocere come i polli”.
L’astio è nato dal fatto che i primi focolai in Liguria si sono verificati in relazione a turisti provenienti dalle regioni limitrofe alla Liguria, quando ancora era permesso spostarsi. Dopodiché, ovviamente, chi non rispetta le disposizioni è giusto che venga multato o denunciato. Questo, però, non giustifica il considerare tutti i lombardi e piemontesi degli “untori”.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Bisogna sempre aver rispetto per il prossimo, senza far distinzioni tra chi è del posto e i “forestieri”. Ovviamente ho ricevuto anche tanta solidarietà dai dianesi e non vedo l’ora di tornarci quando le condizioni e le normative lo permetteranno.
Ci tengo, però, a lanciare un messaggio a chi si esprime in un certo modo. Credo che la situazione che stiamo vivendo, così come tutte le altre criticità della vita di tutti i giorni, possa essere un’occasione per confrontarsi e lavorare tutti insieme verso un futuro migliore e per rendere sempre più bella la città che amiamo, non per dividerci gli uni contro gli altri.
In momenti di crisi come questo bisognerebbe darsi una mano, altrimenti non si va da nessuna parte. Questo farebbe bene non solo alle singole persone, ma anche al turismo e quindi all’economia”.
Coronavirus, Diano Marina: odio sui social. L’amarezza di Roberta, 50enne torinese. “Reazioni intollerabili, restiamo uniti”
“In qualsiasi circostanza si può essere d’accordo o no su un argomento, ma non è attraverso l’odio l’uno verso gli altri che si può basare la vita e neanche l’economia. Anzi, attraverso il confronto costruttivo si potrebbe lavorare tutti in un’unica direzione per rendere migliore il posto che amiamo”.
Lo afferma Roberta Messina, 50enne torinese, fin dalla nascita legata a Diano Marina, dove, quando può, trascorre le vacanze nella sua seconda casa.
Roberta si riferisce, in particolare, alle esternazioni di odio nei confronti dei turisti piemontesi e lombardi che, in queste settimane di emergenza Coronavirus, si stanno purtroppo riversando sul web.
Non è la prima persona a sottolineare questi episodi. Recentemente ImperiaPost ha raccolto la testimonianza di un 50enne milanese, frequentatore di Imperia da 20 anni, rimasto profondamente amareggiato da alcuni commenti comparsi online.
Coronavirus, Diano Marina: l’amarezza di Roberta, 50enne torinese
“Vivo in centro a Torino, ma sono legata a Diano Marina da quando sono nata – racconta Roberta a ImperiaPost – anzi, la prima volta che sono venuta ero ancora nel pancione di mia madre. Questo per spiegare che quindi sono 50 anni che frequento questa bellissima cittadina e ne sono innamorata.
Per questo motivo non trovo tollerabile l’atteggiamento di alcune persone, non di tutti ovviamente, che non perdono l’occasione per scagliarsi contro gli altri, in particolare contro chi viene da “fuori”. Purtroppo sono anni che noto che ogni volta che si prova a sollevare una critica costruttiva su qualsiasi argomento, dall’acquedotto alla nuova stazione, dal decoro pubblico al progetto del palacongressi sul molo delle Tartarughe, c’è sempre qualcuno che reagisce malamente dicendo ad esempio: “Se non ti va bene come stanno le cose resta a casa tua”.
La stessa cosa sta succedendo anche durante l’emergenza Coronavirus che stiamo vivendo. Mi è capitato di dire la mia opinione sui social e ho visto reazioni davvero intollerabili. Ad esempio, parlando della possibilità dell’utilizzo del plexiglas in spiaggia, argomento di cui si sta dibattendo negli ultimi giorni in tutta Italia, qualcuno ha risposto: “Fatelo, così vi potete cuocere come i polli”.
L’astio è nato dal fatto che i primi focolai in Liguria si sono verificati in relazione a turisti provenienti dalle regioni limitrofe alla Liguria, quando ancora era permesso spostarsi. Dopodiché, ovviamente, chi non rispetta le disposizioni è giusto che venga multato o denunciato. Questo, però, non giustifica il considerare tutti i lombardi e piemontesi degli “untori”.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Bisogna sempre aver rispetto per il prossimo, senza far distinzioni tra chi è del posto e i “forestieri”. Ovviamente ho ricevuto anche tanta solidarietà dai dianesi e non vedo l’ora di tornarci quando le condizioni e le normative lo permetteranno.
Ci tengo, però, a lanciare un messaggio a chi si esprime in un certo modo. Credo che la situazione che stiamo vivendo, così come tutte le altre criticità della vita di tutti i giorni, possa essere un’occasione per confrontarsi e lavorare tutti insieme verso un futuro migliore e per rendere sempre più bella la città che amiamo, non per dividerci gli uni contro gli altri.
In momenti di crisi come questo bisognerebbe darsi una mano, altrimenti non si va da nessuna parte. Questo farebbe bene non solo alle singole persone, ma anche al turismo e quindi all’economia”.
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