5 Novembre 2024 19:24

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5 Novembre 2024 19:24

Coronavirus, Imperia: morti sospette, esposto in Procura del Codacons. “Omicidio colposo plurimo, si individuino i responsabili”

In breve: Il Codacons mette anche disposizione un modulo da compilare e da inviare in Procura per denunciare morti sospette.

Il Codacons ha presentato anche in Tribunale, a Imperia, l’esposto, con ipotesi di reato di concorso in omicidio colposo plurimo per far luce sulla “mancata corretta gestione dell’emergenza sanitaria Coronavirus”.

Coronavirus, Imperia: omicidio colposo, esposto in Procura

L’ipotesi, secondo quanto contestato dal Codacons, è chenon sia stato rispettato il Piano Pandemico Nazionale esistente dal lontano anno 2006″.

Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, tramite l’esposto, ha chiesto all’autorità giudiziaria di “predisporre tutti i controlli necessari ad accertare eventuali responsabilità e fattispecie di condotte penalmente rilevanti e, in caso affermativo, di verificare l’autore e/o gli autori delle negligenti azioni per, conseguentemente, esperire nei loro confronti l’azione penale per tutti quei reati che riterranno ravvisabili”.

Coronavirus: troppi decessi, di chi le colpe?

Nell’esposto il Codacons sottolinea che “dalla cronaca sono evidenti a tutti i casi dei decessi avvenuti nelle abitazioni e negli ospedali: tali morti potrebbero essere la conseguenza delle inadeguatezze del sistema sanitario nazionale laddove le Autorità competenti non si siano adoperate tempestivamente anche dotandosi dei mezzi adeguati per fronteggiare l’emergenza dettata dal Coronavirus.

Nel caso, purtroppo, le eventuali e da accertare inefficienze del sistema sanitario nazionale avrebbero concorso a causare le morti da COVID-19 per la mancanza del numero adeguato di strumenti e di strutture necessarie alla cura dei pazienti affetti dal virus”.

Coronavirus: le ipotesi di reato

Secondo il Codacons, in particolare, i decessi si sarebbero potuti evitare se “lo Stato si fosse prontamente preparato all’emergenza in tempo utile, considerato che già nel mese di dicembre 2019 erano apparse le prime notizie sul Coronavirus proveniente dalla Cina ed il 30 gennaio 2020 l’OMS dichiarava lo stato di allerta internazionale per l’emergenza Coronavirus.

Le Autorità competenti potrebbero, nel caso, essere chiamate a rispondere ai sensi dell’art. 40 comma 2 c.p. a titolo di responsabilità omissiva per i reati di epidemia colposa (ex combinato disposto degli artt. 438 e 452 c.p.), strage, omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso.

Al contrario di quanto previsto dal Piano Pandemico, il primo provvedimento per fronteggiare l’emergenza sanitaria veniva emesso soltanto in data 23 febbraio 2020 con D.L. n. 6 del 2020 con cui il Governo semplicemente invitava le Autorità locali ad adottare misure di contenimento del COVID-19.

Dopodichè, a Pandemia ormai conclamata, veniva emanato, soltanto in data 4 marzo 2020 il DPCM di pari data, a mezzo del quale venivano adottate più incisive misure di contrasto e contenimento del diffondersi del COVID-19 cui seguivano il DPCM dell’8 marzo 2020 che dichiarava la quarantena unicamente per la Regione Lombardia e le province limitrofe e il DPCM del 9 marzo 2020 che dichiarava la quarantena per l’intero territorio nazionale.

Quindi dal 30 gennaio 2020 si è agito in concreto unicamente in data 9 marzo 2020″.

L’invito ai cittadini a denunciare

“Se ritieni che un tuo familiare, un amico, sia vittima delle negligenze nella gestione pandemica del Coronavirus puoi denunciare il caso” si legge sul sito internet del Codacons che,  in allegato, mette a disposizione un modulo da compilare e da inviare in Procura.

  • Scarica qui il modulo del Codacons per presentare denuncia

 

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