Il Partito della Rifondazione Comunista – federazione provinciale di Imperia- interviene sulla situazione socio-economica e sanitaria legata all’emergenza Cornavirus.
Adesso basta !
Il Covid 19 è più pericoloso di altre malattie ?
Il Covid 19 è più contagioso di altri virus ?
Il Covid 19 è prevenibile solo con il vaccino ?
Il Covid 19 è curabile ed a quali condizioni ?
Il Covid 19 è “controllabile” solo con il distanziamento sociale ?
Non vogliamo che le risposte a queste domande di tecnica e scienza sanitaria siano fornite da tecnici e scienziati dell’ economia, della finanza, della società, ma esclusivamente da tecnici e scienziati della sanità.
In soldoni: risponda, la OMS e non la Confindustria. E la politica risponda, in questo campo, solo alla OMS.
Non siamo ingenui
Non siamo così ingenui da non capire gli enormi problemi di quei moltissimi il cui “normale”reddito è modesto e non consente di avere riserve di sopravvivenza. Conosciamo la società ed i travagli che la agitano assai più di molti grilli parlanti, imprenditori, piccoli e grandi Paperoni.
Capiamo anche perfettamente che il sistema economico vigente, non è semplicemente il Capitalismo come forma di gestione della economia (non stiamo parlando dello stile Olivetti, per intenderci) ma è la assoluta dittatura di questa gestione dell’economia imposta agli Stati, tutti, a forza di ricatti, di messa in concorrenza interna delle classi lavoratrici, di totale subordine del potere legislativo e persino delle Costituzioni democratiche ai diktat della finanza globale.
E’ questa sudditanza che ha portato uno dei migliori sistemi sanitari del mondo – quello italiano – a disinvestire, privatizzare, perdere posti letto e gran parte del sistema della prevenzione.
Questa mutazione dallo Stato all’ Azienda, accompagnato anche da corollari simbolici e potenti come la modifica da Unità Sanitarie ad Aziende Sanitarie, da Presidente Regionale a Governatore, da Ferrovie dello Stato a Trenitalia Spa, … è avvenuto con la connivenza di una politica che lo ha imposto in modo spudorato manipolando il consenso tramite l’ abile gestione del sistema mediatico .
Capiamo anche che il potentissimo sistema industriale del capitalismo nord-centro europeo sta facendo un gioco sporchissimo nei confronti dei paesi mediterranei, in particolare di Italia e Spagna, dopo averlo già fatto con la Grecia, agendo in modo subdolo e scorretto.
Il sistema produttivo di quei Paesi viene infatti mantenuto in attività, in barba al principio di precauzione, ed anche giocando con la vita dei lavoratori e dei cittadini tutti sulla base di una diffusione parziale e/o fuorviante dei dati covid19. Il fine ultimo di questo mantenimento dell’ attività produttiva è quello di mettere fuori mercato le attività “mediterranee” e vampirizzarne i tessuti produttivi che le attuali precauzioni indeboliscono enormemente, in particolare quello estremamente appetibile dell’ Italia; fatto già ben collaudato in Germania con la vera e propria annessione (una Anschluss di hitleriana memoria) del tessuto produttivo della Germania est con immensi profitti da parte del capitalismo tedesco occidentale.
Questo atteggiamento di scorrettezza industriale fomenta nazionalismi nostrani che si manifestano con virulenza – ahimé anche a sinistra – nel fastidio dell’ “italiano” medio nei confronti dei “tedeschi”, quando è chiaro, che non si tratta di “cittadini” tedeschi ma di Ursula von der Leyen, Christine Lagarde, Angela Merkel … cioè dei massimi garanti politici degli interessi padronali Europei. Sono questi servi del capitalismo finanziario a sconsigliare ai loro cittadini di viaggiare in Italia od in Spagna, spacciate come covi di sprechi, mafie, incompetenze (del tutto assenti nei loro teutonici sistemi produttivi…VW docet) ed a “deridere” (certo con “bon ton”) le precauzioni Italiane nei confronti della diffusione del Covid19.
Abbiamo una vista chiarissima della ricchezza mondiale
Senza fare numeri – perfettamente rintracciabili nelle informative del Credit Suisse, o del Global Economy Watch e di ogni altra struttura del sistema finanziario mondiale, ma anche in articoli del Sole 24 ore, di Avvenire, e persino de Il Giornale – abbiamo chiarissimo che la ricchezza prodotta negli ultimi 50 anni nel mondo è più che sufficiente a garantire diversi anni di non lavoro retribuito per tutti permettendoci di affrancarci dal covid19 in sicurezza. La distribuzione di questa ricchezza è però non solo del tutto iniqua (categoria politica di nessun interesse per i padroni dell’ economia), ma assolutamente innaturale se solo si considera anche grossolanamente dove ed in che modo sono ottenute le materie prime, dove ed in che modo vengono trasformate, cosa e perché vien prodotto, quale è la quota della “ricchezza” cristallizzata anche in un solo carro armato ed in tutto il sistema militare, e quanta ricchezza viene quotidianamente distrutta dalle loro guerre.
Evasione fiscale
Abbiamo anche chiaro che l’ evasione fiscale è il vulnus principale di una sedicente democrazia, e se nel mondo l’ evasione fiscale è valutata in circa 30.000 miliardi di € (30.000.000.000.000 €), in Italia si aggira sui 180 miliardi, non molti di più della “virtuosa” Germania (125 miliardi); ma precisiamo che questa evasione non è solo nel mancato rilascio di scontrini e fatture da parte delle piccole attività commerciali ed artigianali, delle partite iva obbligate, e di chi fa qualche giornata in campagna sudando con un decespugliatore sulle spalle, ma, soprattutto delle mega società e delle holding company, del Web – da Facebook a Google -, delle telecomunicazioni, del trasporto aereo low cost, e via dicendo, con sedi sparse e vaganti per il mondo dell’ evasione istituzionalizzata, che spesso risultano meno evasori di un lavoratore agricolo.
Capiamo come funziona l’ economia del mondo, ma siamo pragmatici
Pur nel sistema economico in cui viviamo (e che per la salvezza dell’ umanità e del Pianeta dovrà necessariamente essere superato e cambiato) non siamo indifferenti all’ arresto del lavoro e della produzione di beni necessari e/o socialmente utili; capiamo perfettamente lo sporco gioco organizzato dal sistema economico Europeo per spremere per i prossimi lustri il nostro, ed altri paesi a forza di quello che chiamano “debito”, e di tutti i meccanismi abilmente messi in essere come leggi metafisiche per accrescere i profitti di pochissimi, da un lato, e la sudditanza sociale ed economica di moltissimi, dall’ altro. Per questo riteniamo che una seria indagine su cosa, e soprattutto come, tornare a produrre in breve tempo sia impellente ed indispensabile: ma una tale indagine non può essere affidata ai soliti noti, per quanto scientificamente paludati, ma politicamente ed economicamente perfettamente in linea con gli interessi del capitalismo europeo a cominciare da Vittorio Colao, difensore modello delle multinazionali straniere. Si deve invece creare una task force del lavoro e della sanità, cioè di lavoratori e dei loro sindacati e di infettivologi: i primi a spiegare il lavoro, che solo loro conoscono davvero, ed i secondi a spiegare come eventualmente sia possibile praticarli in sicurezza. Fuori economisti, commercialisti, banchieri ed ogni sorta di grilli parlanti inesperti della realtà del lavoro (e spesso indifferenti alla sua qualità)
Nel frattempo, in ossequio alla pragmaticità, mercoledì e sabato mattina (anche oggi) stiamo distribuendo presso la nostra Casa del Popolo in via del Collegio 3 – Oneglia, a chi è maggiormente in difficoltà, buoni pasto da 15 € a far valere presso diversi negozianti di Oneglia resisi disponibili con lo slogan “Chi può metta, chi non può prenda”.
IBAN IT88 X076 0110 5000 0006 1332 912 intestato Ass. Garabombo , causale spesa sospesa