“È stata un’Europa quasi affrettata, che esalta gli egoismi e indebolisce i più deboli. Deve essere un’Europa solidale, da soli non si va da nessuna parte”. Lo ha affermato il Sindaco di Imperia Claudio Scajola, nel corso di un incontro online organizzato oggi insieme a Massimiliano Salini, eurodeputato e Coordinatore regionale Forza Italia Lombardia, e a Carlo Bagnasco, sindaco di Rapallo e Coordinatore Regionale Forza Italia Liguria, dal titolo “Liguria: da dove ripartire?”.
Claudio Scajola
Unione Europea
“È stata un’Europa quasi affrettata. L’unica cosa che ha saputo unire le generazioni è l’Erasmus. È diventata qualcosa quasi di oppressivo. Ad abbattere il senso di oppressione oggi forse sono le Regioni.
Quell’Europa affrettata è il peccato originale. È passata da 6 a 27 stati, trovandosi ora nella condizione in cui è.
Sono stato Ministro per 10 anni. Durante il periodo di opposizione, lasciai i tavoli ministeriali che eravamo in 12. Al tavolo di Bruxelles, avevo interlocutori in un tavolo da 12. Nei dialoghi si vedevano anche le sfumature del volto. Dopo pochissimi anni, mi sono ritrovato in un tavolo gigantesco, dove non ci vedevamo neanche più, perché avevamo il computer davanti, ci si vedeva attraverso il video. Ti accorgevi che sui grandi temi non c’era una preparazione di fondo.
Si è affrettato per un cambiamento non maturo.
Questo non mi porta a dire “andiamo via dall’Europa“, cose che possono dire persone che hanno bassissime conoscenze di storia. Dobbiamo accelerare la crisi per arrivare a più Europa. Da soli nessuno va da nessuna parte. Abbiamo fatto un’Europa che esalta gli egoismi e indebolisce il più debole, il contrario di quello che voleva essere. Doveva essere solidale, non per garantire il mercato interno in favore di pochi.
Politica
Cosa ci manca? Ci mancano gli statisti, che vedono più lontano, che non hanno paura delle elezioni politiche prossime. Al giorno d’oggi ci sono dei leghisti e dei nuovi esponenti di destra. Quella politica lì ci porterebbe alla rovina. C’è chi sta urlando perché l’Europa non ci aiuta abbastanza, gli stessi che prima andavano cercando alleati altrove, come la Cina.
In Inghilterra, all’avvento espansionistico di Hitler, per contrastare il nazismo Churchill è andato contro il suo stesso partito. Sappiamo che ha perso le elezioni, ma non ci ricordiamo chi le ha vinte, ci ricordiamo di Churchill.
Con lo stesso ragionamento c’è bisogno di far crescere un’opinione pubblica con dei valori, una visione del futuro. Abbiamo troppi politici che cavalcano il problema del giorno, inseguendo i giornalisti per un’intervista.
Io sono un ammiratore di Craxi, in un momento difficilissimo, con un’inflazione tra il 10 e il 15%, sull’orlo della bancarotta, ha indetto un referendum dicendo: ‘se votate a favore ora guadagnerete di meno, ma in futuro di più’. Ha vinto. Questo vuol dire che se hai delle buone motivazioni e riesci a spiegarti ci puoi riuscire. Non riesco a credere che la maggior parte degli italiani siano populisti.
Il virus ci sta portando a guardare con più attenzione alle competenze. Siamo più interessati a sentire i bollettini, le valutazioni degli scienziati.
Governo
Per quanto riguarda la posizione dell’Italia nella contingenza attuale, io ho visto Conte due volte. Nel complesso non ne ho una brutta considerazione. La ritengo una persona equilibrata. Soffre della debolezza di non avere dietro nessuno se non maggioranze.
C’è un Governo e quando si è in emergenza si eseguono gli ordini, ma gli ordini dovrebbe darli uno solo. Invece ogni Regione fa a gara per avere un pull di esperti e di anticipare le decisioni. C’è disordine.
In questo momento si sente parlare di far cadere il Governo. In questo fase abbiamo la necessità di avere il coraggio di parlare agli italiani con una visione del futuro. Abbiamo una classe politica in tanta parte che dà dati e messaggi che non sono la verità, inculcando pensieri sbagliati nelle persone meno informate e più deboli.
Deve arrivare un Messia, ma deve arrivare costruendo un terreno.
L’appello che faccio da sindaco della mia città, dove cerco di trasmettere i valori di comunità e sincerità, è quello che possa nascere da questa vicenda un raggruppamento di persone che cominci a dare più valore a ciò che conta veramente.
Liguria
La Liguria vive dati molto negativi. Ancora nei dati di mezzora fa ha ancora una crescita di positivi, una diminuzione lenta delle terapie intensive. In questa fase delicata cerchiamo di creare maggiore condivisone. Dobbiamo essere maggiormente comunità.
Io credo che l’Italia sia l’Italia dei Comuni, che esprime una classe dirigente che ha un consenso oggettivamente di buon livello. Dobbiamo fare una grande riforma costituzionale partendo da questo. Non si può pensare che le Regioni facciano quello che vogliono in maniera diversa l’uno dall’altro. Ora c’è la questione del virus, ma prima c’era la questione del turismo”.