“Lo stop è stato duro, ora i clienti dovranno abituarsi a un mercato diverso”. Sono queste le parole degli ambulanti dei banchi alimentari la prima mattina di riapertura del mercato settimanale di Oneglia, dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza Coronavirus.
Coronavirus: riapre Mercato Oneglia, le reazioni dei commercianti
Mantenendo le distanze di sicurezza e rispettando le varie disposizioni in materia di contenimento del contagio, i commercianti hanno iniziato a servire i primi “timidi” clienti, in un mercato completamente rivoluzionato.
Presente anche il Sindaco Claudio Scajola che ha effettuato un sopralluogo tra i banchi per constatare di persona la ripresa delle attività.
Claudio Scajola
“Com’è il mercato? Diverso. Siamo abituati all’assembramento, ma dobbiamo abituarci che non sarà possibile per un molto tempo.
La riapertura è un modo per venire incontro a più esigenze. Una è calmierare i prezzi, più esercizi aperti sono più i prezzi siamo sicuri che siano calmierati. Non è giusto che chi ha un esercizio al chiuso possa essere aperto da più di un mese e coloro che non hanno una struttura fissa non potesse essere aperto. È un rischio, lo stiamo regolamentando bene.
Da quello che vedo, mi pare che possa andare avanti così anche nelle prossime settimane, nell’attesa di una maggiore apertura degli altri esercizi commerciali. È un segnale che si possa tornare alla vita. I Comuni non possono fare tantissimo, ma quello che possono fare lo devono fare.
Le distanze al mercato? È strano, ma si vedono meglio le merci. Cerco sempre di vedere il lato positivo”.
Le reazioni degli ambulanti
“Per essere il primo giorno bisogna farci un po’ l’abitudine – afferma uno degli ambulanti – In questi due mesi di stop abbiamo sofferto perché senza lavoro stando a casa non entra niente. Le spese ci sono lo stesso”.
“È dura – aggiunge un altro commerciante – Le persone devono riabituarsi al mercato. I clienti sono tranquilli, anzi loro vorrebbero avvicinarsi di più, ma noi li facciamo stare distanziato. Noi siamo abituati a essere amici”.
“Per ora sta andando male, anche il tempo influisce. Oggi sono venute tre persone e stentavo a riconoscerli – riferisce un’altra coppia di ambulanti – I nostri clienti sono i turisti, solitamente, quindi per noi è difficile. Però serviva ripartire lo stesso. Abbiamo avuto una brutta frenata, una brutta caduta. L’importante è la salute, ma bisogna ricominciare anche se con cautela”.
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Renato Giraudo – Rappresentante ambulanti
“Partendo dal Decreto Ministeriale noi potevamo già continuare a vendere. Per precauzione abbiamo ritenuto di fermarci per un po’ di tempo. Dopo questi 40 giorni abbiamo pensato di tornare sui mercati, dando servizio anche noi alla città, aiutando tutti”.
Com’è lavorare così?
“È totalmente diverso da come eravamo abituati, bisogna servire con le mascherine, con i guanti, con la sicurezza. Si spera piano piano di tornare alla normalità.
Al mercato la cosa fondamentale è sempre stata il contatto con il cliente. Quello che ci avvantaggiava era anche il fascino del mercato stesso.
I clienti come reagiscono?
“Piano piano stanno ritornando, dopo 40 giorni hanno perso anche le abitudini. Noi abbiamo fatto un anticipo di apertura, perchè la gente si deve riabituare di tornare al mercato. Speriamo anche si torni alla normalità con i nostri colleghi “.