Dopo le case di riposo e le comunità per disabili, i luoghi di esposizione al contagio più frequenti sono le abitazioni (ambito familiare), gli ospedali, i luoghi di lavoro, le comunità religiose.
È quanto emerge dall’analisi dei dati epidemiologici dell’Istituto Superiore di Sanità, relativamente al mese di aprile 2020.
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“Un’analisi preliminare dell’informazione relativa al luogo di esposizione – si legge nel report dell’ISS – disponibile per 4.508/58.803 casi, diagnosticati a partire dal 1° aprile 2020 ad oggi, ha evidenziato che 1.990 casi (44%) hanno contratto la malattia in una residenza sanitaria assistenziale o una comunità per disabili, 1.113 (25%) casi si sono contagiati in ambito familiare, mentre l’11% dei casi si è contagiato in ospedale o in ambulatorio.
I dati, benché disponibili per un numero limitato di casi (8% del totale) sono in linea con quanto atteso a seguito delle misure di distanziamento sociale messe in atto a partire dal 9 marzo 2020.Una raccolta sistematica dell’informazione sul luogo di esposizione permetterebbe una valutazione più accurata dei contesti in cui sta avvenendo la trasmissione della malattia in questa fase della pandemia”.
Scorrendo ancora la tabella, si trovano i luoghi di lavoro al 4,2%, le comunità religiose allo 1,9%, le navi da crociera allo 1,4%, i centri accoglienza allo 0,2%.