Diego Cassini, 36 anni, è un giovane imprenditore imperiese. Da pochi anni ha aperto una propria attività nell’entroterra di Imperia, a Pieve di Teco. Ha contattato il nostro giornale per metterci la faccia e esprimere tutta la sua rabbia, delusione, preoccupazione, per la crisi economica causata dall’emergenza Coronavirus.
Coronavirus, Imperia: “L’Italia è economicamente morta, perché la classe politica risposte non ne ha date”
Situazione personale
“La mia situazione? Quello che ha salvato la mia azienda è che, insieme alla mia compagna Deborah, abbiamo investito su più fronti, turismo, agricoltura, assicurazioni. Il turismo è praticamente sparito. Nelle nostre case vacanze non abbiamo alcuna prenotazione confermata per nessun periodo, da qui a prossimi 3 mesi. Per fortuna, ci salvano il settore agricolo e quello assicurativo, che non si sono mai fermati, anche se ovviamente c’è stata una riduzione degli incassi. Più o meno, però, siamo riusciti a portare a casa uno straccio di reddito mensile.
Gestione nazionale dell’emergenza
La situazione, a livello nazionale, è stata gestita malissimo. La salute viene prima di tutto, però si è fatto un terrorismo psicologico senza precedenti. E’ giusto seguire il protocollo dell’Oms, indossare le mascherine ed evitare assembramenti, ma chiudere senza distinzione tutte le attività commerciali è stato uno sbaglio enorme che pagheremo da qui ai prossimi anni.
In Italia, mediamente, muoiono di tumore 180 mila persone all’anno, di infarto 240 mila persone all’anno. Di coronavirus, ad oggi, sono morte 24 mila persone. Basta consultare i dati dell’Istat, che sono pubblici, per verificarlo. E’ stata fatta una pessima informazione.
La mia opinione personale è che, se ad oggi facciamo un’analisi di tutti i provvedimenti adottati dal Governo, troviamo il Decreto Cura Italia, con il quale sono stati stanziati 25 miliardi di euro, il Decreto liquidità, con il quale sono stati stanziati 400 miliardi euro, e il Decreto per i 600 euro alle partite Iva, con il quale sono stati stanziati 300 milioni di euro.
Ad oggi, per le imprese, non è stato fatto nulla. Si parla tanto del Decreto Liquidità e dei prestiti delle banche. Non c’è alcun coordinamento tra Governo e banche. Alcune banche non aderiscono, altre non sanno niente, altre stanno aspettando non si sa bene cosa. Nessun spesa è stata sospesa, arriveranno bollette e scadenze, migliaia di attività chiuderanno.
Ristoratori e baristi chiedono delle agevolazioni, come normale che sia. Perché non incassano niente da mesi e se va bene, quando riapriranno, se riapriranno, incasseranno la metà. Senza contare i costi di sanificazione. I plexiglass, di cui tanto si parla, ha subito un aumento indiscriminato dei prezzi. Da 20 a 70-100 euro. Idem le mascherine.
Il Governo non si rende conto che non ha adottato un solo provvedimento coordinato. Le farmacie, giusto per fare un esempio, hanno comprato le mascherine a un euro magari un mese fa e ora devono venderle a 0.50. Ma ci si rende conto che i conti non tornano? Che lo Stato Italiano rischia il fallimento? Capisco che fallimento sia una brutta parola, ma è ora che si cominci a dire le cose come stanno.
Situazione economica a Imperia
Prendiamo Imperia. Quanti bar ci sono? Se il 50% non dovesse riaprire sapete cosa succederebbe? I proprietari non verserebbero più i contributi, non darebbero più lavoro, chiuderebbero i fidi in banca, non rinnoverebbero le assicurazioni. E’ una catena senza fine. Quanti disoccupati di sarebbero?
Unione Europea
Ci vogliono provvedimenti concreti a favore degli italiani. Io non sono antieuropeista, nè salviniano. Ma su alcuni punti devo dare ragione a Salvini. Prendiamo l’Europa. Si è visto come ci ha trattato con i migranti. Addirittura la Francia ce li rispediva indietro. Oggi, di fronte all’emergenza Coronavirus, l’Italia è stata abbandonata e pseudo ricattata. Germania e Olanda hanno tenuto atteggiamenti inqualificabili. Se l’Italia dovesse uscire fuori dall’euro sarebbe un dramma anche per loro, è bene che lo sappiano.
Di questa Europa non ce ne facciamo nulla. Oggi volta che c’è uno scandalo in Italia, ci danno dei mafiosi. Del caso Volkswagen, ‘Dieselgate’, non se ne parla più, come mai? Conte quando andato in Europa doveva mettere i puntini sulle i.
Invece che litigare per ordinanze e decreti bisogna andare in Europa e dire ‘a noi non ce ne frega niente del debito pubblico’. Le banche, con Monti, che io definisco ‘criminale’, le hanno salvate dagli italiani. Io le banche le posso anche salvare, ma ora che siamo nella merda, scusate il termine, mi aspetto che banche, Stato e Europa facciano la loro parte.
Burocrazia, Iva e Banche
C’è qualcuno che parla ancora dell’aumento dell’Iva. Spero sia uno scherzo. Se così fosse dove andremmo a mangiare? Da Conte, da Rocco Casalino, da Di Maio. Questi non si rendono conto della bomba sociale che ci aspetta. Abbiamo persone nel nostro entroterra che non ha neanche i soldi per fare la spesa. Si parla dei buoni pasto. Ma qualcuno sa davvero cosa bisogna fare per ottenerli? C’è una trafila infinita di burocrazia. Bisogna sburocratizzare. Qualcuno è mai andato in banca per verificare quanto ci vuole per ottenere un finanziamento? Qualcuno si è letto le normativa su cantieri edili? Lavorare è sempre più difficile. Ho sentito dire che i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate sarebbero stati sospesi. Ma quando mai? Io ho pagato ancora a inizio aprile. Ci sarebbero i fondi Filse, con una garanzia fino all’80% del finanziamento, concesso da una banca convenzionata. Provate a chiedere alle banche chi lo fa in provincia. Nessuno. Qui a Imperia le banche hanno chiuso senza neanche avvisare i clienti e fanno mezza giornata. Come mai le assicurazioni sono aperte mattina e pomeriggio?
Non ho sentito neanche un politico proporre una riduzione dell’Imu, delle tasse. Pochi giorni fa ho assistito a una scena assurda in banca. Ve la racconto perché dà l’idea dei punti a cui siamo arrivati. Una persona ha chiesto un prestito e gli è stato risposto ‘ma lei ha 10 mila euro sul conto corrente’. Ma stiamo scherzando? E quando finiscono quei 10 mila euro dove si va? alla Caritas? Qui siamo fuori dalla realtà.
I politici di oggi non vivono nel paese reale. Vivono non si sa dove. C’è chi parla di vacanze. Il 70% delle attività non si sa che fine farà e questi parlano di vacanze. C’è un numero di domande per la cassa integrazione che fa paura.
Qualcuno si è fatto un giro per le case di riposo? Non hanno le cose basilari per potersi proteggere. Hanno dato le mascherine ai Comuni, quelle che, dicono, proteggono gli altri e non te stesso. Queste mascherine vanno lavate, sostituite spesso. Mi dai due mascherine e questo basta per lavarsi la coscienza?
Possibili conseguenze economiche e sociali dell’emergenza
Io non sono un economista, ma ci sono dati che fanno paura. Quello che verrà dopo il virus mi spaventa. A Milano ci sono case, rimaste vuote dopo la morte degli anziani proprietari, occupate da chi non ne ha titolo, perché disperato. Se gli italiani continuano a non mangiare si rischia di arrivare alla violenza. Spero di sbagliarmi, però io ho 36 anni e non ho mai visto prima le file davanti ai Compro Oro e al Monte dei Pegni per pagare la bolletta e fare la spesa. Qui non c’entrano demagogia o populismo, qui parliamo della realtà nuda e cruda.
Non si può uccidere un paese per combattere il virus. Il Paese è stato ucciso. L’Italia è economicamente morta, perché la classe politica risposte non ne ha date. Tutto è stato preso sotto gamba. Quando arriveranno le scadenze a giugno cosa ci scriveranno sopra ‘andrà tutto bene’? Io sono arrabbiato. Sono sempre stato un ottimista, perché se apri una partita Iva in Italia lo devi essere per forza, ma ora sono preoccupato. Quando si potrà tornare a lavorare, ad avere una vita sociale? Voglio vedere un’unica linea guida. Non mille interpretazioni.
C’è un’emergenza sanitaria e economica in corso. Se noi imprenditori non paghiamo più i contributi, lo Stato come le paga le pensioni? Il presidente dell’Inps, che più che un presidente mi sembra un comico, dice che il sistema reggerà. Ma dove? Si è visto con i 600 euro come è solido.
Bar e ristoranti
I bar e i ristoranti si sono comprati i disinfettanti senza neanche sapere quando apriranno. Dopo tre settimane di chiusura non è arrivato un soldo dallo Stato. I soldi quando arrivano, a giugno? Per non parlare delle bollette. Chi deve pensare all’Enel? L’esercente che è chiuso? Se un ristorante aveva 30 tavoli, come ne può tenere solo 15 e pagare le stesse tasse? Cosi muoiono le attività, i paesi. C’è l’incertezza più totale. Viviamo alla giornata.
Interventi necessari
L’Italia deve sburocratizzare la macchina amministrativa, dare linee e guida e fissare degli obblighi per le banche. Se ci sono banche che fanno le furbe e cercano di strozzare la gente con finanziamenti a tassi insostenibili le deve sanzionare.
Noi abbiamo fatto tutto quello che il Governo ci ha chiesto. Ora vogliamo delle risposte. Ma non con vogliamo arrivare ai caschi, in piazza. Perché quando la gente non mangia e scende in piazza, aumentano la criminalità, i reati. Lo Stato crolla, fallisce. E a quel punto?
Un’ultima cosa voglio dire. Mio padre ha 77 anni. E’ sempre stato in casa ed è andato tutto bene. Se si dovesse ammalare, il virus probabilmente se lo porterebbe via. Però, nonostante questo io dico che non possiamo uccidere lo sviluppo di una nazione. Perché cosi uccidiamo i giovani. Quante persone fragili si toglieranno la vita nei prossimi mesi? Il Governo, per salvaguardare i più deboli, come gli anziani, pensi a fissare delle regole, obbligando a casa che è più a rischio. Ma non si può bloccare un Paese intero”.